asbesto malattie correlate

L’opuscolo nasce dalla necessità di divulgare dati statistici riguardanti le malattie asbesto-correlate riconosciute dall’ Inail e le rendite a favore dei soggetti colpiti dalle suddette malattie e dei loro superstiti, nonché le prestazioni del Fondo per le vittime dell’amianto.

L’analisi dell’andamento delle malattie da amianto e delle variabili tipo di malattia (classe ICD-10), genere, grado di menomazione, settore di attività e territorio fornisce un quadro statistico fruibile dai soggetti coinvolti a vario titolo nella “ questione amianto”. I dati fanno riferimento agli archivi Open Data Inail e ai Monitoraggi Inail del Fondo per le vittime dell’amianto.

L’amianto (o asbesto)

L’amianto (o asbesto) è un minerale di origine naturale con struttura fibrosa largamente impiegato nel passato per le sue particolari caratteristiche di resistenza al fuoco e al calore nel settore dell’edilizia, dell’industria navale, dell’aeronautica, dei trasporti e dell’industria tessile.

L’esposizione all’amianto può provocare l’insorgere di patologie asbesto correlate che interessano differenti organi, ma prevalentemente quelli respiratori, a causa dell’inalazione delle sottilissime fibre di amianto disperse nell’aria.

L’ampio utilizzo del materiale, la presenza anche in situazioni meno prevedibili di vita e di lavoro, la lunga latenza delle malattie asbesto correlate, che può addirittura superare i 40 anni, rendono la questione amianto un argomento ancora attuale.

Il 4 ottobre 2023 il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva una direttiva, già concordata con i governi UE, che diminuisce sensibilmente i limiti di esposizione all’amianto dei lavoratori, introduce l’uso di tecnologie più moderne e accurate per rilevare la presenza di fibre sottili di amianto e prevede nuovi requisiti sui dispositivi di protezione individuali.

Fondo per le vittime dell’amianto

In Italia, per garantire una maggior tutela ai malati affetti da patologie legate all’amianto, la Legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Legge di stabilità 2008) ha istituito presso l’Inail il “Fondo per le vittime dell’amianto”.

I beneficiari del Fondo sono i titolari di rendita di inabilità permanente ai quali sia stata riconosciuta dall’Inail una patologia asbesto correlata per esposizione all’amianto e i titolari di rendita a superstiti dei lavoratori vittime dell’amianto individuati ai sensi dell’art. 85 del Testo Unico e successive modifiche ed integrazioni.

L’art.1, comma 116, della Legge 23 dicembre 2014, n. 190 (Legge di stabilità 2015) ha esteso le prestazioni del Fondo, in via sperimentale, ai malati affetti da mesotelioma riconducibile a esposizione ambientale o familiare all’amianto. La Legge 30 dicembre 2020, n. 178 (Legge di Bilancio 2021) ha reso stabili tali benefici e a partire dal 1° gennaio 2023, la Legge di Bilancio 2023 ha incrementato le prestazioni rivolte ai malati professionali e non e ai loro eredi.

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SITI CONTAMINATI DA AMIANTO

SITI CONTAMINATI DA AMIANTO: LA SICUREZZA MISURE A TUTELA DEI LAVORATORI E AMBIENTI DA VIVERE.

Documento INAIL (Inglese) 2023

L’Italia, in passato, è stata tra i maggiori produttori mondiali di asbesto e di materiali contenenti amianto (ACM). Dal dopoguerra in Italia sono state estratte circa 3.800.000 tonnellate di amianto grezzo.

L’amianto veniva lavorato in diversi stabilimenti industriali, sparsi in tutta la penisola, per produrre molteplici tipologie di manufatti. Nel 1992 l’Italia ha vietato l’estrazione e l’utilizzo del minerale, ma sono ancora numerosi i siti nel territorio nazionale con presenza di ACMs, ancora da bonificare.

SITI CONTAMINATI DA AMIANTO

Studi scientifici dimostrano che circa il 3% del territorio nazionale è altamente contaminato da sostanze pericolose per l’uomo e per l’ambiente. Sono stati individuati più siti, in relazione ai diversi contaminanti e all’entità dell’inquinamento.

Ad oggi, il Ministero dell’Ambiente ha individuato 42 Siti Superfondo (SS) da bonificare, distribuiti in modo eterogeneo su tutto il territorio nazionale. Tra questi, 11 sono prevalentemente contaminati da amianto e l’inquinamento è diffuso in gran parte dell’area, mentre in altri 5 è presente una contaminazione secondaria da amianto che è presente, tra gli altri contaminanti, in una porzione limitata ma significativa della la zona.

Sono stati inoltre individuati oltre 12.000 Siti da bonificare di Interesse Regionale (Ris) e altri di competenza Comunale (Cis). Ai sensi della Legge 101/03 e del suo Decreto attuativo del 18/03/01, è stata creata un’ulteriore banca dati specificatamente dedicata all’amianto. Questa è costantemente aggiornata e ad oggi ha registrato oltre 107.000 siti con presenza di amianto o ACMs ancora da bonificare, che però potrebbero aumentare nel prossimo futuro.

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IL CONTRIBUTO DELL’INAIL A SOSTEGNO DEGLI ENTI PUBBLICI

L’attività di ricerca dell’Inail ha dedicato grande attenzione al complesso tema, procedendo all’individuazione di siti contaminati da tale sostanza, sia in ambienti antropizzati che naturali, nonché all’individuazione di misure per la contenimento del rischio, tutela dei lavoratori e salvaguardia delle comunità residenti.

Il lavoro svolto fino ad oggi dal Dipartimento per le Innovazioni Tecnologiche e la Sicurezza degli Impianti, dei Prodotti e degli Insediamenti Umani (Ditspia) sui siti contaminati da amianto, svolto in collaborazione con Università, Centri di Ricerca ed Enti Pubblici, ha portato allo sviluppo di numerosi riferimenti tecnici.