Rischio biologico nelle attività agro-zootecniche

Il testo è la traduzione in lingua inglese di una precedente pubblicazione dal titolo “Rischio biologico nelle attività agro-zootecniche” (anno 2022) sulle misure di prevenzione e protezione correlate al rischio biologico per la tutela della salute degli operatori del settore agro-zootecnico. INAIL 2023


Nel settore agricolo, l’esposizione ad agenti biologici ha scarsa considerazione, con l’eccezione del settore zootecnico.

Nei settori agro-zootecnico e forestale, infatti, diversi fattori possono favorire la crescita e la diffusione di agenti biologici: il tipo di attività, il processo o il lavoro fase, le materie prime impiegate, il malfunzionamento e la manutenzione dei sistemi di ventilazione, il microclima, le cattive condizioni igienico-ambientali, il contatto diretto e/o indiretto con l’animale fluidi biologici, presenza e numero di lavoratori. Questi ultimi fattori di rischio sono quelli che maggiormente favorire la trasmissione di microrganismi al lavoratore.

Oltre all’oggettiva difficoltà nell’individuare la specifica modalità di infezione da parte biologica agenti, il monitoraggio ambientale dei microrganismi e la stima della carica microbica contaminazione legata a diversi ambienti di lavoro, spesso manca un adeguato rischio lavorativo prevenzione.

Inoltre, i dati relativi alle malattie professionali non sono facilmente riconducibili all’esposizione a rischio biologico per varie cause. Il lungo periodo che può intercorrere tra l’esposizione al agente biologico e la manifestazione della malattia, nonché la difficoltà nell’identificare la causale collegamento tra esposizione e malattia con certezza.

Il tempo che intercorre tra l’esposizione e la manifestazione della malattia può interferire, non solo con il identificazione della modalità di esposizione ma nel caso di lavoratori a contratto, con l’identificazione dell’azienda o del settore produttivo in cui si è verificata l’esposizione. Oltre a questo, ci sono fattori individuali come lo stile di vita, le patologie pregresse o presenti, l’età e il sesso che possono fare il soggetto particolarmente suscettibile a determinate infezioni.

Questo è il background del progetto congiunto sviluppato dal Dipartimento di Tecnologie Innovazioni e Sicurezza degli Impianti, dei Prodotti e degli Insediamenti Umani, Dipartimento di Medicina del Lavoro e dell’Ambiente, Epidemiologia e Igiene e Inail Ascoli Piceno a redigere schede informative sul rischio biologico in agricoltura al fine di promuovere la tutela della salute in ottemperanza alla specifica normativa vigente (Direttiva 2000/54/CE e successive modifiche ed integrato)

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