Lavorare da casa
Lavorare da casa Dall’invisibilità a un lavoro dignitoso
Copyright © International Labour Organization 2021 First published 2021
Con la diffusione della pandemia COVID-19 nel 2020, tanti lavoratori sono passati al lavoro in remoto, unendosi a centinaia di milioni di altri lavoratori che già da decenni lavorano da casa.
Sebbene lavorare da casa sia stato a lungo una caratteristica importante del mondo del lavoro, le istituzioni che governano il mercato del lavoro, hanno sempre pensato al lavoro da casa come una traslazione del lavoro di ufficio.
L’improvviso aumento del lavoro da casa, porta una rinnovata urgenza e la necessità di apprezzare le implicazioni del lavoro a domicilio, sia per i lavoratori che per i datori di lavoro.
Questo rapporto cerca di migliorare la comprensione di lavoro a casa e per far avanzare l’orientamento di politiche, che possono spianare la strada al lavoro da casa dignitoso e normato.
Lavoro domestico industriale – si riferisce alle merci con la produzione intrapresa dai lavoratori a domicilio come parte di, o in sostituzione, della produzione in fabbrica, ma anche alla produzione artigianale, come nella realizzazione di prodotti artigianali;
X telelavoro – si riferisce ai dipendenti che utilizzare informazioni e comunicazioni tecnologie per svolgere il proprio lavoro da remoto. A seguito della Convenzione n. 177, la considerazione è limitata ai telelavoratori che lavorano a casa loro (o un altro luogo di loro scelta) regolarmente o basi permanenti; e
X home-based digital platform work – si riferisce alle attività svolte nel settore dei servizi da “crowdworkers” secondo le specifiche del datore di lavoro o intermediario, nelle situazioni in cui il i lavoratori non hanno l’autonomia e indipendenza economica da considerare lavoratori indipendenti nel diritto nazionale.
pdf – 42.2 MB
Smart working
Nell’ambito delle misure adottate dal Governo per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 (coronavirus), il Presidente del Consiglio dei Ministri ha emanato il 1° marzo 2020 il Decreto che interviene sulle modalità di accesso allo smart working, confermate poi dalle successive disposizioni emanate per far fronte all’emergenza.