Infortuni sul lavoro in orario notturno. La Consulenza statistico attuariale dell’Inail ha condotto uno studio che descrive il lavoro notturno

Infortuni sul lavoro in orario notturno

Gli infortuni sul lavoro in orario notturno in italia. La Consulenza statistico attuariale dell’Inail ha condotto uno studio che descrive il lavoro notturno in Italia in termini di normativa vigente, di lavoratori occupati e soprattutto di infortuni sul lavoro. INAIL 2024

Pubblicazione realizzata da Inail Consulenza statistico attuariale. Autori
Adelina Brusco, Giuseppe Bucci, Stefano Campea, Alessandra Filottrano, Francesca Marracino, Gina Romualdi. Inail – Direzione generale, Consulenza statistico attuariale.


Il presente lavoro aggiorna e approfondisce a distanza di anni una precedente pubblicazione (Brusco et al. 2011), che ha rappresentato il primo studio sul fenomeno infortunistico dei lavoratori in orario notturno.

A distanza di tempo si è voluta riesaminare la tematica con l’intento di aggiornare le statistiche degli infortuni sul lavoro, ampliando le analisi con ulteriori variabili, per evidenziare peculiarità e cogliere aspetti nuovi. L’arco temporale preso in esame per lo studio del fenomeno infortunistico è il quinquennio 2018-2022; le statistiche presentate analizzano sia le denunce, con l’evidenza dei casi mortali, sia le definizioni positive e le conseguenze degli eventi.

A completamento una panoramica aggiornata della normativa di riferimento.

Il ricorso al lavoro notturno risponde a bisogni sociali ed essenziali, perché garantisce servizi primari come: la salute con la sanità e i servizi assistenziali, la sicurezza con le forze dell’ordine e la vigilanza, il trasferimento e il reperimento di beni di base col trasporto. Negli anni si sono aggiunte a queste esigenze, anche altre di tipo strettamente economico, legate ai processi industriali a ciclo continuo e alla massimizzazione dell’utilizzo di macchinari che non possono restare fermi perché il riavvio comporterebbe tempo e perdita di materiali o perché il loro costo è molto elevato e per essere ammortizzato è necessario farne un uso ininterrotto.

Il tempo del lavoro si è di conseguenza esteso, dilatandosi nell’arco delle 24 ore, con effetti anche sulla salute e sull’integrità psico-fisica del lavoratore.

In via generale, il lavoratore notturno è colui che svolge normalmente almeno tre ore del suo turno di lavoro in periodo notturno (intervallo di tempo di almeno sette ore che comprende la fascia che va dalla mezzanotte alle 5 del mattino).

È lavoratore notturno, anche colui che svolge nel periodo notturno parte del suo lavoro secondo quanto stabilito dai contratti collettivi (in questo caso le ore minime giornaliere e le giornate annue sono definite dalla contrattazione).

In mancanza di una disciplina collettiva, l’attività nel periodo notturno deve essere svolta per almeno tre ore del tempo giornaliero di lavoro e per un minimo di 80 giorni nell’arco dell’anno (riproporzionato nel caso di lavoro part-time).

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