Rapporto malattie professionali 2023

MALPROF 2019-2020 – IL DECIMO RAPPORTO INAIL – REGIONI SULLE MALATTIE PROFESSIONALI. 2023.

Pubblicazione realizzata da Inail Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale.

Si è aperta una nuova fase per il sistema Malprof, superati i primi venti anni dalla sua costituzione, e il presente rapporto recepisce lo spirito di tale evoluzione, esprimendolo anche tramite una veste grafica ed un’impostazione diverse rispetto ai rapporti precedenti, oltre che con diversi contenuti.

Al di là di aspetti meramente tecnici (per esempio, l’utilizzo di nuove classificazioni per le malattie, i settori economici e professioni), la rete Malprof ha affrontato infatti argomenti di natura più strategica proprio a partire dalle certificazioni di malattia del biennio 2019 – 2020, periodo a cui ci si riferisce in questo rapporto. Ancora con più determinazione rispetto al passato, le attività di raccolta, trattamento e diffusione del dato (nonché di formazione) sono state impostate nell’ottica della programmazione della salute nei luoghi lavoro, a partire dai piani nazionali e regionali della prevenzione. Ciò si è tradotto in una maggiore attenzione nei confronti di alcune informazioni che, una volta acquisite, possono dare un incremento di conoscenza, previsto anche a livello normativo, attraverso cui effettuare una programmazione maggiormente mirata ed un’opera di sensibilizzazione specifica.

Covid-19

Questa azione fa perno su un altro cardine della prevenzione: il riconoscimento delle malattie emergenti e l’individuazione precoce delle urgenze. A tal proposito, non si può non ricordare che la pandemia di Covid-19 si è sviluppata proprio tra il 2019 ed il 2020.

Nell’ambito del sistema Malprof, recependo le esigenze degli operatori della prevenzione, si è stabilito, come sperimentazione, di acquisire anche le informazioni che i Servizi di prevenzione delle Asl ricevevano sui casi di infezione da SARS-CoV-2. L’esperienza maturata in tale percorso ha permesso di avviare un progetto di ricerca per la realizzazione di un registro delle patologie da agenti biologici in ambito lavorativo, così come previsto dall’articolo 281 del d.lgs. 81/2008.

Il rapporto, nella sua nuova la struttura editoriale, si articola in tre parti: una prima dedicata al quadro dei dati nazionali, una seconda contenente grafici e schede di sintesi regionali e un’ultima parte che affronta tematiche di approfondimento. Nello specifico, i quattro temi di questa edizione riguardano i piani di prevenzione su patologie neoplastiche e muscoloscheletriche, un’analisi delle fonti di segnalazione, i dati riguardanti le liste per la segnalazione delle malattie di sospetta origine professionale, l’esperienza della rilevazione e studio dei casi Covid-19 in ambiente di lavoro nell’ambito del sistema Malprof.

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DINAMICHE INFORTUNISTICHE IN CAVA

ILLUSTRAZIONI DELLE DINAMICHE INFORTUNISTICHE IN CAVA DALL’ANALISI ALLA PREVENZIONE. INAIL 2023. 

analisi alla prevenzione

Il progetto “Dall’analisi alla prevenzione” nasce nel 2016 per l’iniziativa di Asl Toscana nord ovest Dipartimento della prevenzione, Inail e Comitati paritetici per il marmo di Massa carrara e di Lucca. Dall’esame dei contenuti nell’osservatorio degli infortuni del Dipartimento prevenzione dell’Asl si è sviluppata l’idea di realizzare una pubblicazione che, partendo dall’analisi dell’accadimento infortunistico, proponga una riflessione in chiave prevenzionistica.

Il presente testo contiene, perciò, le illustrazioni di 30 infortuni gravi, gravissimi o mortali avvenuti nel comparto delle cave di Massa carrara tra gli anni 2006 e 2022, suddivisi in capitoli relativi alle diverse fasi lavorative della coltivazione di una cava.

Lo scopo è quello di sensibilizzare tutti gli addetti ai lavori, in particolar modo coloro che giornalmente sono maggiormente esposti al rischio di infortuni gravi, talvolta gravissimi o mortali, con la convinzione che la sicurezza in ambito lavorativo transiti anche attraverso una precisa e mirata informazione proprio verso coloro che ogni giorno sono in prima linea. Il contenuto del presente testo, oltre ad illustrare alcune dinamiche infortunistiche note, riporta le azioni che hanno determinato l’evento e le ipotesi di azioni che avrebbero potuto evitarlo.

Le principali norme di sicurezza sul lavoro per le cave sono rappresentate dal D.P.R. 128/59, dal d.lgs. 624/96 e dal più recente Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro (d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81) che si applica con esplicite esclusioni. Il dettato normativo prevede la valutazione dei rischi per salute e la sicurezza dei lavoratori, in relazione all’ attività svolta e la conseguente individuazione delle misure e modalità operative al fine di eliminare il rischio o comunque ridurlo (rischio residuo) adottando misure preventive che fanno diminuire la probabilità che un determinato danno atteso si verifichi e misure
protettive che ne circoscrivano gli effetti.

D lgs 81

Inoltre, il Testo Unico (d.lgs. 81/08) prevede l’adozione di uno strumento fondamentale per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori oltre che per il sostegno, lo sviluppo e la diffusione di una cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro. Si tratta delle “buone prassi” definite all’art. 2,  comma 1, lettera v) del decreto citato come “soluzioni organizzative o procedurali coerenti con la normativa vigente e con le norme di buona tecnica, adottate volontariamente e finalizzate a promuovere la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso la riduzione dei rischi e il miglioramento delle condizioni di lavoro”.

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Stress lavorativo settore logistica

Prevenzione dello stress lavorativo e sviluppo del benessere nel settore della logistica.

Lo stress correlato all’attività lavorativa si manifesta quando le richieste dell’ambiente di lavoro superano la capacità del lavoratore di affrontarle (o controllarle). Lo stress non è una malattia, ma può causare problemi di salute mentale e fisica se si manifesta con intensità per periodi prolungati.

Il settore della logistica ha conosciuto recentemente una forte espansione, dovuta al suo ruolo strategico per la produzione e distribuzione delle merci in un contesto caratterizzato dalla globalizzazione e dallo sviluppo delle tecnologie di informazione e comunicazione.

Il personale che vi lavora è anch’esso in forte aumento, suddiviso soprattutto in addetti al magazzino e trasportatori. La letteratura scientifica ha prestato grande attenzione verso queste due funzioni logistiche, producendo una grande mole di ricerche scientifiche e, conseguentemente, un notevole progresso nell’ottimizzazione dei processi logistici (Palšaitis et al., 2017).

miglioramento continuo

In un tale contesto di competizione globale e necessità di miglioramento continuo, l’accento è stato recentemente posto sulle persone che vi lavorano e sul contributo che esse possono dare allo sviluppo efficace del settore. Da un lato, infatti, il settore logistico ha una scarsa attrattività a causa dei suoi impieghi considerati di basso livello e, conseguentemente, impiega tradizionalmente persone a bassa qualifica professionale (Allamprese e Bonardi, 2020). Dall’altro, però, è stato evidenziato che il successo del settore logistico dipenderà sempre più dalla capacità e dalle competenze delle persone impiegate (Jhawar et al., 2014). Ciò richiede di aumentare l’attrattività del settore della logistica, attraverso condizioni più sicure e lavori più motivanti e soddisfacenti. Un miglioramento dei contesti lavorativi in questi termini, infatti, può contribuire sia alla crescita professionale dei lavoratori già presenti, sia all’attrazione di nuovi lavoratori con competenze più elevate.

sicurezza sul lavoro

I temi che sono alla base di quanto sopra concernono la sicurezza sul lavoro, ma anche la prevenzione dello stress lavorativo (ponendo attenzione ai rischi psicosociali) e lo sviluppo del benessere (fornendo condizioni ambientali migliori, ottimizzando l’organizzazione del lavoro e supportando la motivazione personale e lo sviluppo delle competenze dei lavoratori). Tali temi sono stati tradizionalmente trattati in modo separato, ma è evidente come essi si sovrappongano e interagiscano nel determinare gli effetti positivi e negativi sui lavoratori. Di conseguenza, le pratiche e procedure organizzative rivolte ai lavoratori trarrebbero maggiore forza e utilità da una loro consapevole integrazione. Ad esempio, il National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH) ha sviluppato il concetto di Total Worker Health, definendolo come “una strategia che integra la sicurezza sul lavoro e protezione della salute con la promozione della salute, al fine di prevenire gli infortuni e malattie sul lavoro e migliorare la salute ed il benessere”.

Il tema della sicurezza sul lavoro è stato ampiamente trattato nel settore della logistica, riconoscendo (come in ogni altro settore) la necessità di implementare non solo procedure ai principi generali di sicurezza, ma piuttosto un approccio olistico e proattivo alle questioni di sicurezza. In altri termini, salute e sicurezza sul lavoro non dovrebbero essere solo responsabilità di specifiche unità operative interne all’organizzazione, ma dovrebbero essere integrate e coordinate a livello dell’intera organizzazione (Sadłowska-Wrzesińska, 2014).

Gli incidenti e infortuni

Gli incidenti e infortuni, infatti, hanno cause riconducibili a diversi fattori, quali quelli tecnici, di organizzazione del lavoro e del comportamento individuale (Sadłowska-Wrzesinska, 2014).

In quest’ottica la letteratura disponibile nel settore logistica ha considerato variabili relative alla sicurezza a diversi livelli. In questa indagine saranno considerate il clima di sicurezza, la leadership di sicurezza, la comunicazione organizzativa e la partecipazione dei lavoratori allo sviluppo della sicurezza relative ai principi generali di sicurezza, ma piuttosto un approccio olistico e proattivo alle questioni di sicurezza.

Solo più recentemente le ricerche si sono incentrate sul tema dello stress lavorativo nel settore della logistica. La letteratura mostra diversi stressors che sono stati correlati ad esiti negativi per il lavoratore e l’organizzazione, tra i quali i più rilevanti sembrano essere le caratteristiche del ruolo (sovraccarico, conflitto, ambiguità), la retribuzione, l’ambiente fisico di lavoro, la condizione dei lavoratori immigrati, la precarietà del lavoro, altre caratteristiche specifiche del contesto. Tuttavia, a fronte dei costi ed esiti negativi ben conosciuti derivanti da condizioni di stress, tale tema sembra non avere ancora un ampio insieme di ricerche e risultati disponibile.

In questa indagine sono state considerate variabili relative sia alla sicurezza sul lavoro che allo stress lavorativo. L’obiettivo generale è quello di verificare se, oltre al tema sicurezza ampiamente trattato in letteratura, gli stressors lavorativi sono in grado di spiegare ulteriormente la percezione di stress e il benessere correlato al lavoro, cercando anche di mettere in evidenza quali variabili sono maggiormente predittive.

Con questo obiettivo ci si propone non solo di limitare i possibili effetti negativi per i lavoratori, ma anche di mettere in luce se e come è possibile migliorare le condizioni di lavoro per favorire gli esiti positivi, aumentando l’attrattività del settore e le possibilità di sviluppo delle persone che vi lavorano.

Scarica documento  UNITÀ SANITARIA LOCALE DI PARMA

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Articolo tratto da: Prevenzione dello stress lavorativo e sviluppo del benessere nel settore della logistica.

La sicurezza nel Settore Corilicolo

Sicurezza nel Settore Corilicolo (La nocciolicoltura). L’opuscolo è il risultato del progetto di prevenzione ”La Sicurezza nel Settore Corilicolo” realizzato a seguito di avviso pubblico per la presentazione di progetti diretti alla prevenzione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. INAIL 2023

La nocciolicoltura, corilicoltura nel termine tecnico, è in espansione, nel nostro Paese, come nel resto del mondo. Un’opportunità sia per gli agricoltori, sia per chi decide di svolgere l’intera filiera agroalimentare producendo nocciole tostate, granella, farina, crema di nocciole e persino torte e biscotti.

Pubblicazione realizzata da Inail:

Direzione regionale Campania
CIA Confederazione Italiana Agricoltori Avellino
I.R.Fo.M. – Istituto di Ricerca e Formazione per il Mezzogiorno

Il lavoro è il risultato del progetto di prevenzione “La sicurezza nel settore corilicolo” realizzato a seguito di avviso pubblico per la presentazione di progetti diretti alla prevenzione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Confederazione Italiana Agricoltori

Lo studio, presentato dalla Confederazione Italiana Agricoltori (C.I.A.) di Avellino e realizzato in collaborazione con IRFOM – Istituto di Ricerca e Formazione per il Mezzogiorno, ha approfondito i possibili rischi per gli agricoltori dell’intera filiera corilicola e le principali misure di prevenzione e protezione da adottare nelle varie fasi lavorative per renderle più sicure.

La coltivazione del nocciolo è storicamente una delle principali risorse per gli agricoltori delle province campane ed in particolare della provincia di Avellino. La coltivazione avviene prevalentemente in terreni collinari e ciò rende più difficile l’utilizzo di attrezzature meccaniche esponendo in particolare gli operatori ad infortuni, spesso mortali, per il ribaltamento dei trattori.

Sono inoltre significativi gli effetti sulla salute degli operatori per l’utilizzo di prodotti chimici antiparassitari e concimi che nella fase di raccolta possono assumere posture incongrue e soprattutto movimentare, anche manualmente, carichi significativi che predispongono a patologie a carico del sistema muscoloscheletrico.

La diffusione di questo opuscolo presso le aziende agricole permetterà di formare
adeguatamente gli operatori sui rischi a cui sono esposti suggerendo loro anche le
azioni di prevenzione più efficaci con l’obiettivo di ottenere una riduzione degli
infortuni e delle malattie professionali.

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MODIFICHE AL DECRETO LEGISLATIVO 81/2008

MODIFICHE AL DECRETO LEGISLATIVO 81/2008. Nella Gazzetta Ufficiale n. 103 del 4 maggio 2023 è stato pubblicato il decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48 (Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro) che stabilisce alcune importanti modifiche alla disciplina i.n materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro di cui al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.

Le modifiche riguardano interventi urgenti in materia di rafforzamento delle regole di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni, nonché di aggiornamento del sistema di controlli ispettivi.

DECRETO-LEGGE 4 maggio 2023, n. 48

Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro. (23G00057) (GU Serie Generale n.103 del 04-05-2023)

note: Entrata in vigore del provvedimento: 05/05/2023

Capo II
Interventi urgenti in materia di rafforzamento delle regole di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni, nonche’ di aggiornamento del sistema di controlli ispettivi

Art. 14 Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81
Art. 15 Condivisione dei dati per il rafforzamento della programmazione dell’attivita’ ispettiva
Art. 16 Attivita’ di vigilanza nella Regione siciliana e nelle province autonome di Trento e di Bolzano
Art. 17 Fondo per i familiari degli studenti vittime di infortuni in occasione delle attivita’ formative e interventi di revisione dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento
Art. 18 Estensione della tutela assicurativa degli studenti e del personale del sistema nazionale di istruzione e formazione, della formazione terziaria professionalizzante e della formazione superiore

download Nella Gazzetta Ufficiale n. 103 del 4 maggio 2023 è stato pubblicato il decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48. regole di sicurezza sul lavoro.
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Nella Gazzetta Ufficiale n. 103 del 4 maggio 2023 è stato pubblicato il decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48. DECRETO LEGISLATIVO 81/2008.

AGENTI CHIMICI PERICOLOSI – ISTRUZIONI LAVORATORI

Pubblicazione realizzata da Inail Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza (CTSS) Autori Elisabetta Barbassa, Maria Rosaria Fizzano, Alessandra Menicocci. INAIL 2023. Agenti chimici pericolosi – Istruzioni ad uso dei lavoratori.

Premessa

A partire dal 2006 il quadro legislativo europeo sulle sostanze pericolose ha subito una profonda trasformazione attraverso la progressiva introduzione di regolamenti che, nel loro complesso, hanno istituito una disciplina sistematica, coerente e articolata delle sostanze chimiche, con particolare riferimento alla loro registrazione, valutazione, autorizzazione, restrizione (regolamento UE n. 1907/2006), classificazione, etichettatura e imballaggio (regolamento n. 1272/2008).

Libro Bianco

I contenuti del Libro Bianco della Commissione europea “Strategia per una politica futura in materia di sostanze chimiche” hanno trovato la loro applicazione nel regolamento Reach che ha dato inizio alla realizzazione dell’approccio strategico alla gestione internazionale delle sostanze chimiche (SAICM) adottato a Dubai nel 2006. Obiettivo è di preservare l’integrità del mercato e di garantire un elevato grado di protezione della salute umana e di tutela dell’ambiente.

regolamento CLP

Inoltre il regolamento CLP del 2008 ha allineato la precedente legislazione UE al GHS (Sistema mondiale armonizzato di classificazione ed etichettatura delle sostanze chimiche), un sistema delle Nazioni Unite utilizzato per identificare le sostanze chimiche pericolose e informare gli utilizzatori in merito a tali pericoli. Entrambi i regolamenti hanno avuto un importante impatto sulla valutazione e gestione del rischio chimico negli ambienti di lavoro (d.lgs. 81/2008 Titolo IX), in quanto ne hanno integrato alcuni aspetti, hanno migliorato la comunicazione lungo la catena di approvvigionamento e contribuito al miglioramento della salute e sicurezza dei lavoratori.

download L’opuscolo, aggiornato rispetto all’edizione precedente, contiene una sintesi dei regolamenti REACH, CLP, SDS e fa riferimento al d.lgs. 81/2008 e s.m.i.
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Approfondendo tematiche come la valutazione e gestione del rischio chimico, i valori limite di esposizione professionale, i DPI, la segnaletica di sicurezza, l’informazione e formazione e la sorveglianza sanitaria.

La presente pubblicazione, di carattere divulgativo e generale, è indirizzato alle figure coinvolte a vario titolo nella manipolazione dei agenti chimici e nella valutazione e/o gestione del relativo rischio, quali ad esempio lavoratori e RLS (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza), datori di lavoro, personale dei servizi di prevenzione e protezione (RSPP, ASPP) e figure comunque impegnate in materia di igiene industriale e sicurezza sul lavoro.

Medico competente Interpello 1 2023

Interpello ai sensi dell’articolo 12 del d.lgs. n. 81/2008 e successive modificazioni, in merito alla “nomina del medico competente in relazione ai lavoratori in smart working”. Seduta della Commissione del 26 gennaio 2023.


La Confcommercio – Imprese per l’Italia ha avanzato istanza di interpello per conoscere il
parere di questa Commissione, in merito alla: «(…) possibilità, per il datore di lavoro, di continuare attivamente, nonostante il periodo pandemico e in relazione all’utilizzo sempre maggiore del “lavoro agile”, ai sensi della L. 22 maggio 2017 n. 81, le attività di sorveglianza sanitaria di cui all’art. 41 d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81. In particolare, al fine di garantire adeguate condizioni di salute e sicurezza sul luogo di lavoro anche nei confronti di lavoratori videoterminalisti che operano in smart working e che si trovano, attualmente, a svolgere attività lavorativa presso il proprio domicilio o, comunque, in luoghi anche molto lontani dalla propria sede di lavoro, si richiede se sia possibile, per il datore di lavoro (come pare, anche alla luce dell’attuale situazione pandemica e, in ogni caso, stante il massivo utilizzo del “lavoro agile”) individuare, con una apposita nomina, medici competenti diversi e ulteriori rispetto a quelli già nominati per la sede di assegnazione originaria dei dipendenti, vicini al luogo ove gli stessi dipendenti ora continuano ad operare in regime di smart working, specificamente individuati per apposite aree territoriali (provincie e/o regioni) e appositamente nominati esclusivamente per tali aree e per le tipologie di lavoratori operanti da tali aree».

Al riguardo, premesso che:

– l’articolo 2, del decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, rubricato “Definizioni”, al comma 1, lettera h), definisce il “medico competente” come: “medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all’articolo 38, che collabora, secondo quanto previsto all’articolo 29, comma 1, con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti di cui al presente decreto”;
la lettera m) dello stesso comma definisce la “sorveglianza sanitaria” come: “insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa”; la lettera t) definisce “unita’ produttiva”: “stabilimento o struttura finalizzati alla produzione di beni o all’erogazione di servizi, dotati di autonomia finanziaria e tecnico funzionale”; etc……


la Commissione ritiene che, ai sensi dell’art. 39 del decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, il datore di lavoro possa nominare più medici competenti, individuando tra essi un medico con funzioni di coordinamento, per particolari esigenze organizzative nei casi di aziende con più unità produttive, nei casi di gruppi di imprese nonché qualora emerga la necessità in relazione alla valutazione dei rischi. Pertanto, la nomina di più medici competenti, a parere di questa Commissione, non può che essere ricondotta nell’ambito della suddetta previsione normativa.

Resta fermo che, qualora trovi applicazione la citata disposizione, ogni medico competente, verrà ad assumere tutti gli obblighi e le responsabilità in materia ai sensi della normativa vigente. In linea generale, infine, si osserva che dovrà essere cura del datore di lavoro rielaborare il documento di valutazione dei rischi nei casi di cui all’articolo 29, comma 3, del decreto legislativo, n. 81 del 2008.

Interpello 1 2023 nomina medico competente in relazione ai lavoratori in smart working. Seduta della Commissione del 26 gennaio 2023. Scarica