Rischio da radiazioni UV

Lucia Miligi, Lucia Bramanti

Ma quali sono gli effetti sulla salute dell’esposizione a Radiazione Solare (RS)

SS di Epidemiologia dell’ambiente e del lavoro,SC Epidemiologia dei Fattori di Rischio e degli Stili di Vita, ISPRO Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica

UF di Prevenzione, Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, zona Versilia. Dipartimento di Prevenzione AUSL Toscana Nord Ovest

In fisica la radiazione ultravioletta (UV o raggi ultravioletti o luce ultravioletta) è un intervallo della radiazione elettromagnetica, appartenente allo spettro elettromagnetico, con lunghezza d’onda immediatamente inferiore alla luce visibile dall’occhio umano e immediatamente superiore a quella dei raggi X.

Infatti, il termine significa “oltre il violetto” (dal latino ultra, “oltre”), poiché il violetto è il colore con frequenza più elevata nello spettro visibile dall’uomo (quindi, con la lunghezza d’onda più corta).

La radiazione ultravioletta costituisce circa il 10% della luce emessa dal Sole e viene inoltre prodotta da gas ionizzati e particolari lampade (lampade a vapori di mercurio e lampade di Wood). Essa a lunghezze d’onda elevate può causare delle reazioni chimiche, come bagliori o fenomeni di fluorescenza.

Le classificazioni della IARC L’Organizzazione mondiale della sanità, tramite lo l’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro -IARC, classifica agenti sostanze e circostanze di esposizione, valutandone la cancerogenicità per l’uomo, secondo criteri generali condivisi dalla comunità scientifica internazionale e basati su studi epidemiologici e/o studi sugli animali e sui meccanismi di cancerogenesi.
La IARC pubblica le sue valutazione in Monografie tematiche.

Il programma delle monografie della IARC, iniziato nei primi anni settanta, costituisce il corpo informativo più rilevante attualmente disponibile a sostegno della prevenzione.

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Incendio esplosione in agricoltura

Rischio incendio ed esplosione in agricoltura

Prevenzione e procedure di emergenza

Pubblicazione realizzata da Inail Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici.

Il settore agricolo va sicuramente annoverato tra quelli più rischiosi e con il più alto indice infortunistico sia in termini di frequenza che di gravità.

I fattori alla base di tale fenomeno sono molteplici e vanno dalla gestione, a volte prevalentemente familiare, alla presenza di macchine e attrezzature obsolete fino alla mancanza di una reale consapevolezza dei fattori di rischio presenti.

Sebbene la maggior parte degli infortuni gravi e mortali sia legata all’uso di trattori e cadute dall’alto, non vanno tuttavia trascurati gli infortuni legati a problematiche imputabili al rischio di incendio ed esplosione o al tragico verificarsi di eventi di asfissia o intossicazione nei cosiddetti spazi confinati.

In tale contesto si inserisce un nuovo progetto di collaborazione tra Inail e Corpo Nazionale dei Vigili dei fuoco, finalizzato a incidere sulla riduzione degli infortuni sul lavoro e ad implementare la necessaria cultura della sicurezza nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura.

In particolare, sono stati coinvolti: per l’Inail, la Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione e il Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici e, per il C.N.VV.F., la Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile.

Tale collaborazione ha portato alla realizzazione di indicazioni operative per la gestione delle emergenze e della sicurezza antincendio nei settori dell’agricoltura, oggetto di questo documento, e dell’edilizia.

Il documento riporta sia indicazioni generali per l’individuazione delle possibili fonti di rischio di incendio ed esplosione e le relative misure di prevenzione e protezione, sia specifici focus tematici su specifiche problematiche quali quelle relative agli spazi confinati.

La pubblicazione intende rappresentare anche un esempio di come la gestione della sicurezza richieda un approccio interdisciplinare in grado di includere ruoli, approcci e competenze diverse al fine di perseguire, in maniera sempre più efficace, la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.

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Bonifica da amianto

Bonifica da amianto: iter procedurali e figure professionali coinvolte

Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2020 Pubblicazione realizzata da Inail Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici

Il presente documento, tecnico inerente iter procedurali e ruolo delle figure professionali coinvolte nella bonifica di siti contaminati da amianto, è stato elaborato nell’ambito dell’attività di ricerca svolta dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti prodotti ed insediamenti antropici (Dit) dell’Inail con l’intento di contribuire ad accrescere il livello di sicurezza nei cantieri e fornire informative, basate su leggi, circolari, norme tecniche e Linee Guida, per il miglioramento delle misure di prevenzione contro i rischi professionali in presenza di materiali contenenti amianto.

L’attività di ricerca dell’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (Inail), coordinata dalla Direzione centrale ricerca (Dc ricerca), e svolta da due Dipartimenti di ricerca, si espleta attraverso l’attuazione di piani triennali che esaminano a trecentosessanta gradi i molteplici aspetti della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il Dit realizza progetti per lo sviluppo di procedure operative, metodologie, strumentazioni, impianti, etc. volti alla tutela dei lavoratori, degli ambienti di vita e alla salvaguardia delle matrici ambientali. L’attività, svolta in un contesto partecipativo tra le diverse PP.AA., associazioni di categoria ed enti di ricerca nazionali e internazionali, promuove la circolarità delle conoscenze tecnico-scientifiche nelle comunità nazionali e internazionali.

Scopo dell’attività di ricerca è altresì la diffusione della cultura della prevenzione, di cui Inail si fa promotore, in un complesso lavoro di sinergia tra Enti pubblici e privati, il cui fine principale è quello di integrare, armonizzare e divulgare le corrette procedure di intervento e sicurezza da adottare a scala nazionale. Ciò al fine di indicare criteri riproducibili ed omogenei di intervento volti ad agevolare l’operato dei lavoratori addetti al settore e degli Organi di controllo competenti per territorio.

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Rischio incendio ed esplosione

Rischio incendio

La pubblicazione si inserisce nell’ambito di una collaborazione tra Inail e Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, finalizzata a incidere sulla riduzione degli infortuni sul lavoro e ad implementare la necessaria cultura della sicurezza nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura, tra i più rischiosi e con il più alto indice infortunistico in termini di frequenza e gravità.

Il rischio di incendio ed esplosione in edilizia

Pubblicazione realizzata da Inail Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione.

Il rischio di incendio ed esplosione in edilizia dipende da molteplici variabili ed è tra i rischi più preoccupanti, sia a causa di una tutt’altro che trascurabile frequenza di accadimento sia per l’entità del danno che è ragionevole attendersi.

Nei cantieri edili, infatti, si registrano condizioni lavorative e organizzative problematiche che derivano dalla continua variazione della tipologia di lavorazioni in esecuzione, dalla presenza contemporanea di più imprese, ancorché con mansioni distinte, e da condizioni di sicurezza con standard spesso inferiori a quelli richiesti per le installazioni fisse.

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Il rischio di incendio ed esplosione in edilizia dipende da molteplici variabili ed è tra i rischi più preoccupanti, sia a causa di una tutt’altro che trascurabile frequenza di accadimento sia per l’entità del danno che è ragionevole attendersi.

Basti pensare, ad esempio, agli ingenti danni provocati al patrimonio artistico e culturale mondiale a causa di alcuni incendi che si sono sviluppati durante i lavori di restauro di alcuni edifici di pregio, come verrà descritto meglio nei focus della presente pubblicazione.

Nei cantieri edili si registrano, infatti, condizioni lavorative e organizzative problematiche che derivano dalla continua variazione della tipologia di lavorazioni in esecuzione, dalla possibile presenza di più imprese in contemporanea con mansioni distinte e da condizioni di sicurezza con standard spesso inferiori a quelli richiesti per le installazioni fisse.

Un’appropriata mitigazione del rischio di incendio richiede pertanto una vera e propria ingegnerizzazione della progettazione della sicurezza antincendio, che può essere ottenuta solo con un’adeguata cultura della sicurezza.

La cultura della sicurezza antincendio comporta lo studio, la regolamentazione, l’insegnamento e la condivisione con i vari portatori di interesse in tutti i settori della società dell’utilità di questo argomento fondamentale per migliorare il benessere del nostro Paese.

In passato la sicurezza è stata vissuta, anche nel mondo del lavoro, come un compito, un adempimento aggiuntivo imposto dalla legge.

COVID-19 E RITORNO AL LAVORO

Adeguare i luoghi di lavoro e proteggere i lavoratori
Aggiornamento: dicembre 2020

Contesto e ambito di applicazione degli orientamenti I seguenti orientamenti di carattere non vincolante mirano ad aiutare datori di lavoro e lavoratori a
mantenere la sicurezza e la salute in un ambiente di lavoro che ha subito notevoli cambiamenti a seguito della pandemia di COVID-19.

Essi forniscono consiglio in merito a: Valutazione del rischio e misure adeguate
–  Riduzione al minimo dell’esposizione alla COVID-19
–  Ripresa del lavoro dopo un periodo di chiusura
–  Gestione di un alto tasso di assenze
–  Gestione dei lavoratori in telelavoro da casa

Coinvolgimento dei lavoratori
Attenzione nei confronti dei lavoratori che sono stati malati
Pianificazione e apprendimento per il futuro
Buona informazione
Informazioni per i settori e le occupazioni

Gli orientamenti includono esempi di misure generali che, in base alla situazione lavorativa specifica, possono aiutare i datori di lavoro a creare un ambiente lavorativo sicuro e sano adeguato al momento di intraprendere o riprendere le attività.

Il presente documento fornisce link a informazioni pertinenti dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) e include un elenco di risorse provenienti da vari fornitori e rivolte a diverse industrie e professioni varie.

Si fa presente che le informazioni contenute in questo orientamento non si riferiscono all’ambiente sanitario, per il quale sono disponibili raccomandazioni specifiche (ad es. del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, dell’Organizzazione mondiale della sanità e del Centro per il controllo delle malattie).

Per domande o perplessità specifiche non trattate in questo documento, si rimanda alle informazioni fornite dagli enti locali, come il servizio sanitario o l’ispettorato del lavoro.

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Covid19 – la sicurezza e la salute in un ambiente di lavoro

LA VALUTAZIONE DEI RISCHI DA AGENTI FISICI

LA VALUTAZIONE DEI RISCHI DA AGENTI FISICI: FACCIAMO IL PUNTO

Iole Pinto
A.U.S.L. Toscana Sud Est
Laboratorio di Sanità Pubblica Siena
Laboratorio Agenti Fisici
Centro LAT Acustica n.164

Articolo 181
Valutazione dei rischi in modo da identificare i rischi e adottare le opportune misure di prevenzione e protezione con particolare riferimento alle norme di buona tecnica ed alle buone prassi.

Comma 3
Il datore di lavoro nella valutazione dei rischi precisa quali misure di prevenzione e protezione devono essere adottate.

OBIETTIVO DELLA VALUTAZIONE
NON E’ LA MERA QUANTIFICAZIONE (MISURA) DELL’ESPOSIZIONE /RISCHIO MA LA SUA RIDUZIONE.
E’ LA MESSA IN ATTO DI ADEGUATE MISURE DI PREVENZIONE PER TUTTE LE LAVORATRICI E I LAVORATORI ESPOSTI O POTENZIALMENTE ESPOSTI NEL CORSO DEL TEMPO

LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DEVE INCLUDERE ALMENO:

CRITERI PER L’ACQUISTO/MANUTENZIONE/GESTIONE DI CIASCUN APPARATO/MACCHINARIO SORGENTE DI RISCHIO

SPECIFICHE MISURE DI TUTELA/PROCEDURE DI LAVORO PER LE DIVERSE CATEGORIE DI SOGGETTI POTENZIALEMENTE ESPOSTI IN RELAZIONE AI POSSIBILI SCENARI ESPOSITIVI

DELIMITAZIONE AREE AD ACCESSO REGOLAMENTATO E CRITERI DI ACCESSO

CRITERI DI SCELTA, METODI DI UTILIZZO E MANUTENZIONE DPI PER SPECIFICHE CATEGORIE DI LAVORATORI/ATTIVITA’

FORMAZIONE/INFORMAZIONE ANCHE IN RELAZIONE AL RICONOSCIMENTO/CONSAPEVOLEZZA DELL’INSORGENZA DI CONDIZIONI DI SUSCETTIBILITA’ INDIVIDUALE

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Agenti Fisici

La valutazione del rischio da Agenti Fisici ed il Portale  Agenti Fisici: facciamo il punto.

Pietro Nataletti

Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale, INAIL, Roma

Seminario Il Portale Agenti Fisici: report attività e presentazione dei risultati

Negli ultimi dieci anni malattie professionali denunciate sono raddoppiate

Come mai aumentano le malattie professionali denunciate?

• Emersione delle malattie “perdute” (lunghi periodi di latenza, “sottodenuncia” a parte degli interessati, maggiore consapevolezza dei lavoratori, dei DdL, maggiore professionalità dei MC)
• Le malattie muscolo -scheletriche nelle nuove “tabelle” delle malattie professionali (D.M. 9.4.2008)
• Denunce “plurime” (un quarto delle 61.000 denunce 2018 sono plurime, corrispondenti a 43.700 ammalati; es: fino a sei denunce per il rischio da vibrazioni mano -braccio)
• Tutti gli agenti di rischio noti normati (da ultimo i CEM nel D.Lgs. 159/2016 che ha modificato il Titolo VIII del Testo Unico)
• Migliori conoscenze e strumenti operativi per la valutazione dei rischi, tra cui il PAF!
• Migliori opera di prevenzione dei Dipartimenti di Prevenzione!

C’è un problema di sotto denuncia delle malattie professionali?

• 200.000 lavoratori soggetti a sorveglianza sanitaria da ROA a fronte di 100 malattie dell’occhio nel 2017, non c’è stato un aumento a seguito dell’entrata in vigore del capo V del Titolo VIII del D.Lgs.81 /08
• 250.000 lavoratori soggetti a sorveglianza sanitaria da RON a fronte di pochi casi di melanomi maligni della cute (30) e cheratosi attiniche (84) nel 2018, distribuzione delle denunce a ‘macchia di leopardo’ e non correlata all’esposizione sul campo

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