whatsapp su pc

WhatsApp ha lanciato un client per il pc.

WhatsApp ha lanciato un client per il pc. Chat e gruppi sono dunque utilizzabili non solo su smartphone, anche se al momento gli unici utenti esclusi sono quelli iOS (“«a causa delle limitazioni della piattaforma Apple”». Altra limitazione: funziona solo su browser Chrome.

Il servizio funziona con Android, BlackBerry e Windows Phone, ma per il momento non comprende iPhone. La società  non ha precisato quando potrà  essere pubblicata la versione per lo smartphone della Mela attualmente impedita “dalle limitazioni della piattaforma di Apple“.

La notizia che Whatsapp approda sui pc sarà  probabilmente ben accolta dagli utenti.

Per poterla usare basta seguire alcune semplici indicazioni: visitare https://web.whatsapp.com, aprire WhatsApp sul proprio telefono, scegliere dal menu (che si apre toccando l'icona con le tre linee orizzontali) la voce “WhatsApp Web” e a quel punto fotografare con la fotocamera del proprio smartphone il QR code (una specie di codice a barre evoluto) mostrato nella pagina. In questo modo il sistema associa l'account WhatsApp dell'utente con il computer e autorizza il collegamento tra i due dispositivi.

whatsapp su pc

Lo smartphone cui è collegato il proprio account WhatsApp deve essere quindi acceso e collegato. Nel caso in cui non lo sia il servizio tramite browser si disattiva e non è possibile inviare e ricevere nuovi messaggi.

whatsapp su pc

Si possono abilitare notifiche sonore, così il pc ci può dire in ogni istante se qualcuno ci ha scritto. Ed è naturalmente possibile spegnerle, disattivarle. Se qualcuno in casa sta dormendo e non vogliamo disturbarlo o abbiamo attivato il servizio su un notebook e ci troviamo nel mezzo di una riunione. Si possono scaricare le immagini e gli altri contenuti che ci inviano i nostri contatti. Quello che non è possibile fare è cancellare i messaggi dal desktop. Occorre farlo dal telefono.

La popolare chat ha raggiunto poche settimane fa 700 milioni di utenti, la prossima e attesa novita' sono le chiamate vocali.

approfondimenti

Whatsapp news, le novità  del 2015Whatsapp news, le novità  del 2015

CryptoLocker Virus pericoloso, come funziona

CryptoLocker generalmente si diffonde come allegato di posta elettronica

Cryptolocker è uno dei ransomware più famosi, diffusi e, allo stesso tempo, pericolosi. Come altri ransomware, Cryptolocker - una volta insediatosi sul sistema dellC'e' un virus molto pericoloso che si prende tramite E-mail. Se si viene attaccati il virus si diffonde tramite la rete aziendale.

Di questo virus ci sono state diverse versioni, ma l'ultima ondata, arrivata tramite mail, sembra essere notevolmente più pericolosa

Cryptolocker è un virus terribile, molto peggiore rispetto quello della Polizia postale, che affligge i computer Windows di tutto il mondo.

Quando si viene colpiti da questo malware tutti i file personali, compresi i documenti e le foto, vengono criptate con chiave segreta e resi quindi inaccessibili all'utente.

L'unico modo di venirne fuori e riottenere l'accesso a questi file è pagando un riscatto agli hacker dietro Cryptolocker per ottenere la chiave di decriptazione.

Non esiste al momento per questa versione nessuna possibilità  di recuperare i file.

Il malware è un vero e proprio ransomware che provvede a crittografare tutti i dati personali memorizzati sul disco fisso impedendone l'apertura ed il recupero.

L'utente, legittimo proprietario dei file cifrati, insomma, non riesce più a mettervi mano in quanto crittografati utilizzando una chiave sconosciuta ed un algoritmo “forte”.

Gli autori del ransomware, poi, chiedono come riscatto (ransom in inglese significa appunto “riscatto”) una somma pari a 400 euro; dopo tre giorni di tempo, i criminali informatici tentano di estorcere ben 800 euro. Dopo il versamento della somma, viene promessa la fornitura di un software utilizzabile per decodificare i file precedentemente crittografati.

Il malware in questione cripta foto, video, documenti e molto altro e può persino fornire alle sue vittime un link con la lista completa dei file criptati; usa una crittografia RSA-2048 protetta con chiave privata. L'interfaccia del ransomware fa apparire un orologio con un conto alla rovescia di tre giorni che avvisa gli utenti del tempo a loro disposizione. Allo scadere del tempo, la chiave privata di decifrazione verrà  eliminata per sempre e non sarà  più possibile recuperare i file crittografati.

Split payment, La Pa non pagherà  più l’imposta al fornitore o al prestatore

Split payment

Nel caso di prestazioni di servizi e cessioni di beni ad enti pubblici l'Iva è versata direttamente dall'ente stesso. Il regime si applica alla fatture emesse dal 1″°gennaio 2015.

PALa Legge di Stabilità  2015 (Legge 190/2014), pubblicata con GU n”°300 del 29 dicembre 2014, ha introdotto un nuovo regime Iva denominato “split payment” da utilizzarsi a partire dal 1″°gennaio 2015 in caso di cessioni di beni o prestazioni di servizi nei confronti di enti pubblici.

Come funziona, con lo split payment, il prestatore o cedente emette fattura nelle modalità  ordinarie (indicando il riferimento all'art.17-ter del DPR 633/1972), quindi con la rivalsa dell'Iva; questàultima, tuttavia, non verrà  incassata dal fornitore bensì versata direttamente dall'ente pubblico.

In sede di registrazione della fattura, dunque, l'Iva verrà  annotata nel registro Iva vendite ma non ricadrà  nella liquidazione periodica.

La Pa non pagherà  più l'imposta al fornitore o al prestatore, ma la verserà  direttamente allo Stato. La norma, però, prevede che queste nuove regole non si applichino “ai compensi per prestazioni di servizi assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta sul reddito” (articolo 17-ter, comma 2, dpr 633/1972).

Gli esercenti arti e professioni, però, sono soggetti alle ritenute d'acconto e non a quelle d'imposta. Secondo la Fondazione, comunque, “«l'equivoco sorge da una non corretta lettura consequenziale delle parole usate dal legislatore, nel senso che la parola “imposta”, fonte di tanti equivoci, deve essere legata alle parole “sul reddito” e non invece alle parole “ritenute alla fonte a titolo di”» imposta. Leggendo “«in tal senso la disposizione normativa”», quindi, “«è possibile confermare l'esclusione dello split payment nei confronti dei professionisti soggetti a ritenuta d'acconto”».

Non rientrano nel campo applicativo dello split payment le operazioni rese da professionisti assoggettati a ritenuta a titolo d'acconto. E' questa, in estrema sintesi, la risposta fornita dalla Fondazione nazionale dei commercialisti (FNC) alle numerose richieste di chiarimento ricevute dagli iscritti.

La formulazione della norma, inoltre, è tale da attrarre nel meccanismo speciale anche le forniture effettuate fra le pubbliche amministrazioni: pertanto, salvo modifiche successive, anche gli enti pubblici che, in veste di operatori economici, cedono beni o prestano servizi ad altri enti pubblici, non potranno incassare l'IVA dai loro clienti.

Art. 17-ter. — (Operazioni effettuate”  nei”  confronti”  di”  enti pubblici). — 1. Per le cessioni di beni e”  per”  le”  prestazioni”  di servizi effettuate nei confronti”  dello”  Stato,”  degli”  organi”  dello Stato ancorche' dotati di personalita' giuridica, degli enti pubblici territoriali”  e”  dei”  consorzi” ”  tra” ”  essi” ”  costituiti” ”  ai” ”  sensi dell'articolo 31 del testo unico di cui”  al”  decreto”  legislativo”  18 agosto 2000, n. 267, e”  successive”  modificazioni,”  delle”  camere”  di commercio,”  industria,”  artigianato”  e”  agricoltura,”  degli”  istituti universitari, delle aziende sanitarie locali, degli enti ospedalieri, degli enti pubblici di ricovero e cura”  aventi”  prevalente”  carattere scientifico, degli enti pubblici di assistenza”  e”  beneficenza”  e”  di quelli di previdenza, per i quali i suddetti cessionari o committenti non sono debitori d'imposta ai sensi delle”  disposizioni”  in”  materia d'imposta sul valore aggiunto, l'imposta e' in ogni caso versata”  dai medesimi secondo modalita' e termini fissati con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze.

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Modello 730/2015 precompilato

Il modello 730 online precompilato è ufficialmente un'opportunità  per tutti i lavoratori dipendenti ed pensionati che usufruiscono di questo tipo di dichiarazione dei redditi. Il nuovo modello 730 online” sarà  infatti disponibile per la prima volta in forma precompilata, a partire dal prossimo 15 aprile

Con i provvedimenti dell'Agenzia delle Entrate del 15 gennaio 2015 sono stati infatti approvati i modelli e le istruzioni del 730, dell'Iva, del 770 Ordinario e Semplificato e della Certificazione unica. Si tratta dalla nuova certificazione unica (CU) che sostituisce il vecchio CUD.

Modello 730/2015 precompilatoIl modello 730 precompilato, con i dati predisposti dall'Agenzia delle Entrate sarà  disponibile online per i lavoratori dipendenti e assimilati, e pensionati, che potranno accedere a essi tramite un PIN. E ciò che molti hanno definito come una “rivoluzione” in materia di dichiarazione dei redditi che comincia già  questàanno per i redditi 2014.

L'adesione a questo meccanismo è gratuita e volontaria: il contribuente potrà  continuare a presentare il Modello 730 con le modalità  ordinarie.

Entro il 15 aprile 2015 verrà  messa a disposizione online la dichiarazione, e ogni contribuenti potrà  decidere se accettarla oppure rettificarla aggiungendo altri dati, da solo o con l'aiuto dei Caf o commercialisti.”  La scadenza di presentazione è fissata per il 7 luglio 2015.

Il modello 730 precompilato è aggiornato con le maggiori novità  fiscali recentemente entrate in vigore:

  • Bonus Irpef in busta paga ai lavoratori dipendenti con reddito complessivo non
  • superiore a 26mila euro;
  • detrazione per le donazioni a favore delle Onlus elevata dal 24 al 26%;
  • la deduzione del 20% sulle spese sostenute, fino a un massimo di 300mila euro, per l'acquisto o la costruzione di immobili abitativi da destinare alla locazione;
  • il credito di imposta del 65% per le donazioni a sostegno della cultura (art-bonus)

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Il modello 730 precompilato, con i dati predisposti dall'Agenzia delle Entrate sarà  disponibile online per i lavoratori dipendenti e assimilati, e pensionati, che potranno accedere a essi tramite un PIN. E  ciò che molti hanno definito come una Modello 730 2015

Il modello 730 precompilato, con i dati predisposti dall'Agenzia delle Entrate sarà  disponibile online per i lavoratori dipendenti e assimilati, e pensionati, che potranno accedere a essi tramite un PIN. E  ciò che molti hanno definito come una Istruzioni Modello 730 2015

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Modello 730/2015 precompilato istruzione per l'uso

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NOVITA’ 2015 PER ECOBONUS E SCADENZE DLGS 102/2014 PER IMPRESE E PA

NOVITA' 2015 PER ECOBONUS E SCADENZE DLGS 102/2014 PER IMPRESE E PA

Ecobonus 2015: prorogate le detrazioni 65%L'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l' energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha rilasciato il un documento che riassume bonus, incentivi, detrazioni e norme in vigore nel 2015. Possibilità  scadenze, obblighi di legge, introdotti dalla Legge di Stabilità  e dal Dlgs 102/2014.

Le principali in novazioni in tema di efficienza per il 2015 riguardano l'estensione degli incentivi sotto forma di detrazioni del 65 % introdotta dalla legge di Stabilità  e l'attuazione delle previsioni del Dlgs 102/2014. Fra queste, in particolare, la predisposizione, in collaborazione con ENEA , di un programma di intervento per il miglioramento della prestazione energetica degli immobili della PA centrale e l'obbligo di diagnosi energetica per le imprese di grandi dimensioni entro fine 2015.

Per quanto riguarda gli ecobonus, da questàanno valgono anche per l'acquisto e la posa in opera delle schermature solari, ovvero per le spese sostenute nei prossimi 12 mesi fino a un valore massimo di 60.000 euro; saranno detraibili le spese per tende esterne, chiusure oscuranti, dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate, e in generale le schermature.

Inoltre, l'ecobonus del 65% è stato ampliato alle spese per l'acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati digeneratori di calore alimentati da biomasse combustibili. Le spese devono essere sostenute nei prossimi 12 mesi fino a un valore massimo della detrazione di 30mila euro.

Ristrutturazioni – La legge di stabilità  rinnova, inoltre, le detrazioni del misura del 50% per le ristrutturazioni”  e del 65% per gli interventi di efficienza energetica. Confermata la proroga anche per gli interventi di efficientamento energetico che interessano le parti comuni degli edifici condominiali. Anche questi godranno dell'agevolazione maggiorata al 65% fino al 31 dicembre 2015.

Per gli” interventi di riqualificazione energetica, restano immutati i tetti massimi di spesa detraibili; 153.846 euro per la riqualificazione energetica; 92.307,69 euro per gli interventi sull'involucro e per l'installazione dei pannelli solari e 46.153,85 euro per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale.
Per tutto il 2015 resterà  al 65% anche la detrazione prevista per le spese destinate agli interventi antisismici e di messa in sicurezza statica.

La documentazione obbligatoria per beneficiare delle detrazioni andrà  inviata all'ENEA, che svolge un ruolo di raccolta e monitoraggio della documentazione relativa alle richieste presentate e un ruolo di assistenza tecnica agli utenti. Durante i sette anni di vigenza del Programma di detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici,l'ENEA ha rilevato o un continuo e significativo incremento degli interventi di riqualificazione energetica, grazie anche all'innalzamento della detrazione dal 55 al 65%.

Più in generale, sul fronte dell'efficienza, il d. lgs. 102/2014 di “Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica” approvato lo scorso anno prevede misure per il miglioramento dell'efficienza energetica in tutti i settori e per ” ridurre del 20% i consumi dell'energia primaria entro il 2020. Il Decreto introduce novità  significative per la riqualificazione degli edifici. In particolare, gli artt. 5 e 6 è previsto che a partire dal 2014 e fino al 2020 dovranno essere realizzati interventi sugli immobili della PA centrale. Si prevede, inoltre, che le aziende energivoreentro il 5 dicembre 2015 e successivamente ogni 4 anni, eseguano diagnosi energetiche avvalendosi di ” soggetti certificati.
Inoltre, per favorire una più efficace misura dei consumi di elettricità , gas, teleriscaldamento, teleraffrescamento e acqua calda, il decreto prevede che l'AEEG (Autorità  per l'energia elettrica,il gas ed il sistema idrico) dovrà  predisporre specifiche abilitanti dei contatori intelligenti, a cui le imprese distributrici saranno tenute ad uniformarsi.

Finanziamenti – La norma prevede l'istituzione di un Fondo per l'efficienza energetica destinato a sostenere il finanziamento di interventi realizzati anche mediante le ESCO, il ricorso a forme di partenariato pubblico-privato e società  di progetto o di scopo appositamente costituite. Il Fondo prevede una dotazione di 5 milioni di euro per il 2014 25 milioni di euro per il 2015 e che potrà  essere integrata fino a 15 milioni euro annui per il periodo 2014-2020.

Esperti – il Decreto assegna ad Accredia il compito di definire gli schemi di accreditamento in materia di ESCO, esperti in gestione dell'energia (EGE), sistemi di gestione dell'energia, diagnosi energetiche. Inoltre, UNI-CEI, in collaborazione con CTI ed ENEA, elaborerà  le norme tecniche in materia di diagnosi energetiche, auditor energetici e installatori di elementi edilizi connessi al miglioramento della prestazione energetica degli edifici.

Informazione e Formazione – L'ENEA deve predisporre un Programma triennale di informazione e formazione sull'efficienza energetica rivolto a PMI, dipendenti pubblici, famiglie, studenti e istituti bancari, da sottoporre al MiSE.

NOVITA' 2015 PER ECOBONUS E SCADENZE DLGS 102/2014 PER IMPRESE E PAQUADRO SINOTTICO Dlgs 102/2014

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NOVITA' 2015 PER ECOBONUS E SCADENZE DLGS 102/2014 PER IMPRESE E PAGuida efficienza energetica 2015

Le principali in novazioni in tema di efficienza per il 2015

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Ecobonus 2015: prorogate le detrazioni 65% Ecobonus 2015: prorogate le detrazioni 65%


Whatsapp news, le novità  del 2015

WhatsApp Messenger è un'app di messaggistica mobile multi-piattaforma che consente di scambiarsi messaggi coi propri contatti senza dover pagare gli SMS.

Telefonare

La prossima evoluzione di WhatsApp potrebbe essere rappresentata dall'integrazione delle chiamate vocali. Un rumor che circola in Rete ormai da diverso tempo, mai confermato dal team di sviluppo, ma il cui debutto sembra essere sempre più vicino, come dimostrano alcuni screenshot condivisi dalla redazione del sito AndroidWorld.nl.

WhatsApp Messenger è un'app di messaggistica mobile multi-piattaforma che consente di scambiarsi messaggi coi propri contatti senza dover pagare gli SMS.

Non è da escludere nemmeno la possibilità  di registrare le conversazioni per riascoltarle in un secondo momento. Facebook, che nel mese di febbraio ha annunciato l'acquisizione di WhatsApp per una cifra pari a 19 miliardi di dollari, ha dichiarato più volte di voler mantenere l'applicazione del tutto gratuita (se non si tiene conto dell'abbonamento annuale da 0,89 euro) e priva di inserzioni pubblicitarie. Ciò potrebbe tradursi nell'integrazione “free” delle chiamate vocali, offrendo così uno strumento in più per la comunicazione agli utenti del servizio, senza costi aggiuntivi.

Pubblicità 

WhatsApp torna a far parlare di sé per una voce, non ancora confermata, riguardante la possibile presenza di banner pubblicitari nelle prossime versioni dell'applicazione.

Computer

Una imminente nuova caratteristica che la popolare app di messaggistica starebbe per introdurre. Condivisa su Google+ e subito rimossa, l'immagine mostra la schermata delle impostazioni di WhatsApp in cui viene richiesto di accoppiare l'app con un computer per una connessione sicura attraverso un QRCode. Purtroppo, non ci sono ulteriori informazioni di che cosa si tratta e previsioni di quando possiamo aspettarci che WhatsApp introdurrà  la nuova funzione. Tuttavia, è possibile che l'associazione servirà  per collegare il computer al client del proprio smartphone, così da poter utilizzare Whatsapp anche sul PC.

Le Regole Tecniche per il Documento Informatico

Le Regole Tecniche per il Documento Informatico, con decreto del Consiglio dei ministri. Entreranno in vigore a 30 giorni dalla pubblicazione e poi le amministrazioni avranno 18 mesi per adeguarsi.



Le Regole Tecniche per il Documento InformaticoEmanate le regole tecniche per la formazione e la conservazione sicura dei documenti informatici. Le amministrazioni avranno 18 mesi per adeguarsi.

Documento informatico: ecco le nuove regole tecniche

Il DPCM 13 novembre 2014 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 8 del 12 gennaio 2015 detta le regole per la formazione l'archiviazione e la trasmissione di documenti con strumenti informatici e telematici sia per i privati che per le pubbliche amministrazioni.

Le nuove regole tecniche rappresentano un elemento fondamentale per la gestione e la conservazione sicura e corretta del documento informatico, l'ultimo tassello per la piena applicazione del Codice dell'Amministrazione digitale. Il Decreto stabilisce infatti tutte le modalità  con le quali produrre un file digitale che abbia pieno valore legale, che si tratti di un certificato o di qualsiasi altro atto amministrativo. Ora la pubblica amministrazione ha tutti gli elementi per lo switch off dal cartaceo al digitale, 18 mesi sono il tempo tecnico necessario per l'adeguamento

Con le Regole Tecniche si completa un percorso normativo che a marzo aveva segnato una prima tappa, con la pubblicazione delle nuove Regole tecniche per la conservazione dei documenti informatici e per il protocollo informatico.

Il DPCM detta le regole tecniche previste:

per i documenti informatici di cui all'art. 20, commi 3 e 4, all'art. 22, commi 2 e 3, all'art. 23, e all'art. 23-bis, commi 1 e 2, e del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante “Codice dell'amministrazione digitale”;
dall'art. 23-ter, commi 3 e 5, dall'art. 40, comma 1 e dall'art. 41, comma 2-bis del Codice in materia di documenti amministrativi informatici e fascicolo informatico.

Il decreto è composto da 5 capi, 17 articoli e 5 allegati.

Capo I – DEFINIZIONI E AMBITO DI APPLICAZIONE

Art. 1 – Definizioni
Art. 2 – Oggetto e ambito di applicazione

Capo II – DOCUMENTO INFORMATICO

Art. 3 – Formazione del documento informatico
Art. 4 – Copie per immagine su supporto informatico di documenti analogici
Art. 5 – Duplicati informatici di documenti informatici
Art. 6 – Copie e estratti informatici di documenti informatici
Art. 7 – Trasferimento nel sistema di conservazione
Art. 8 – Misure di sicurezza

Capo III – DOCUMENTO AMMINISTRATIVO INFORMATICO

Art. 9 – Formazione del documento amministrativo informatico
Art. 10 – Copie su supporto informatico di documenti amministrativi analogici
Art. 11 – Trasferimento nel sistema di conservazione
Art. 12 – Misure di sicurezza

Capo IV – FASCICOLI INFORMATICI, REGISTRI E REPERTORI INFORMATICI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Art. 13 – Formazione dei fascicoli informatici
Art. 14 – Formazione dei registri e repertori informatici
Art. 15 – Trasferimento in conservazione
Art. 16 – Misure di sicurezza

Capo V
DISPOSIZIONI FINALI

Art. 17 – Disposizioni finali

Allegato 1 – Glossario/Definizioni
Allegato 2 – Formati
Allegato 3 – Standard e specifiche tecniche
Allegato 4 – Specifiche tecniche del pacchetto di archiviazione
Allegato 5 – Metadati

Le Regole Tecniche per il Documento InformaticoGazzetta Ufficiale n. 8 del 12 gennaio 2015