Soppressione di Anpal

Governo: soppressione di Anpal e trasferimento funzioni al Min. Lavoro

Il Consiglio dei Ministri ha pubblicato, nella Gazzetta Ufficiale n. 35 del 15 febbraio 2024, il DPCM n. 230 del 22 novembre 2023, con il Regolamento di riorganizzazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e degli Uffici di diretta collaborazione.

A seguito della pubblicazione del DPCM, l’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro (ANPAL) è soppressa, con decorrenza dal 1° marzo 2024. Le funzioni di Anpal sono attribuite al Ministero del lavoro.

Per le richieste di informazione e di supporto tecnico resta operativo il Nul – Numero unico del lavoro, contattabile sia tramite telefono al numero verde 800.00.00.39 che online tramite il modulo di contatto.

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 22 novembre 2023, n. 230 

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Elettricità sui cantieri

Elettricità sui cantieri – Lista di controllo per maggiore sicurezza 2024 SUVA.

Conoscete i pericoli legati all’elettricità sui cantieri?

È possibile ridurre sensibilmente il rischio di infortunio utilizzando attrezzature elettriche integre (quadri di distribuzione, avvolgicavo, seghe circolari, trapani ecc.) e istruendo adeguatamente il personale.

Il pericolo principale è rappresentato da scariche elettriche dovute a:

coperture mancanti, cavi danneggiati, fili scoperti
spine senza conduttore di protezione (strappato, segato)
mancanza dell’interruttore differenziale (interruttore FI/RCD), soprattutto durante i lavori di ristrutturazione e ampliamento di edifici
materiali e attrezzature non adatti ai cantieri (umidità, bagnato, pioggia)


Il materiale sui cantieri è soggetto a un’usura elevata e durante il lavoro è facile che si verifichino delle negligenze. Pertanto è indispensabile che tutte le installazioni elettriche e gli elettroutensili vengano controllati a intervalli regolari. La cosa migliore da fare è usare la nostra lista di controllo, elaborata in collaborazione con Electrosuisse, che vi semplifica il controllo e la risoluzione di problemi sul posto.

Il questionario tratta i temi seguenti: acquisto di macchine ed elettroutensili sicuri, controllo di cavi e apparecchi, requisiti per l’impianto elettrico del cantiere, l’organizzazione interna e il comportamento dei vostri collaboratori. Inoltre, nella nostra lista troverete preziose informazioni sui dispositivi di protezione per ridurre al minimo i rischi.

Dopo la compilazione della lista di controllo è possibile vedere immediatamente i punti in cui occorre intervenire. La scheda di controllo e delle misure allegata vi aiuta nella pianificazione e nell’attuazione di misure di sicurezza individuali.

Prima implementate i necessari miglioramenti, più velocemente potrete mettere fine ai pericoli sul vostro cantiere e ridurre il numero degli infortuni. Una soluzione ottima per i vostri collaboratori, che apprezzeranno il fatto che vi prendete cura della loro salute, e un grande vantaggio per la vostra azienda, perché i lavori sul cantiere potranno proseguire senza ritardi dovuti a infortuni.

Elettricità sui cantieri – Lista di controllo per maggiore sicurezza 2024 SUVA. pericolo principale è rappresentato da scariche elettriche
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Rifiuti Urbani 2023

Rapporto Rifiuti Urbani – Edizione 2023.

II Rapporto Rifiuti Urbani che presenta i dati relativi all’anno 2022, giunto alla sua venticinquesima edizione, è frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare dell’ISPRA, con il contributo delle Agenzie regionali e provinciali per la Protezione dell’Ambiente.

Attraverso un efficace e completo sistema conoscitivo sui rifiuti, si intende fornire un quadro di informazioni oggettivo, puntuale e sempre aggiornato di supporto al legislatore per orientare politiche e interventi adeguati, per monitorarne l’efficacia, introducendo, se necessario, eventuali misure correttive.

Il Rapporto sul Recupero Energetico da rifiuti in Italia, predisposto in collaborazione da UTILITALIA e ISPRA, è uno studio mirato a fornire le informazioni sugli impianti di digestione anaerobica e di incenerimento con recupero di energia dei rifiuti in Italia.

Tali impianti fanno parte del sistema di gestione integrata dei rifiuti così come delineato anche dalle direttive europee per l’attuazione di un modello di economia circolare e, con particolare riferimento a quelli di trattamento termico, fondamentali per il recupero delle frazioni non riciclabili e finalizzati alla minimizzazione del ricorso allo smaltimento in discarica.


Rifiuti Urbani 2023. II Rapporto Rifiuti Urbani che presenta i dati relativi all'anno 2022, giunto alla sua venticinquesima edizione.
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L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), insieme alle 21 Agenzie Regionali (ARPA) e Provinciali (APPA) per la protezione dell’ambiente, a partire dal 14 gennaio 2017 fa parte del Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), istituito con la Legge 28 giugno 2016, n.132.

Il presente Rapporto è stato elaborato dal Centro Nazionale dei rifiuti e dell’economia circolare, dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).

Il Rapporto conferma l’impegno dell’ISPRA affinché le informazioni e le conoscenze relative ad un importante settore, quale quello dei rifiuti, siano a disposizione di tutti.

Proprio in virtù di questo impegno, ISPRA ha ritenuto fondamentale che il processo per la predisposizione del Rapporto Rifiuti urbani, a partire dall’acquisizione dei dati dalle specifiche fonti, fino alla loro elaborazione e presentazione, sia pianificato e controllato in ciascuna fase.

Il Sistema di Gestione per la Qualità implementato garantisce, altresì, che tutte le attività siano supportate da documenti (procedure e moduli) utili a garantire la
tracciabilità delle informazioni e delle elaborazioni svolte.

Nel 2021 ISPRA ha ottenuto la certificazione del processo di predisposizione del Rapporto Rifiuti urbani in conformità alla norma UNI EN ISO 9001:2015 da parte di un Organismo Terzo indipendente riconosciuto in ambito internazionale.

Si ringraziano le Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente e quanti, organismi ed istituzioni, hanno reso possibile la sua pubblicazione.

RENTRI, FIR E REGISTRI I nuovi modelli

RENTRI, FIR E REGISTRI: pubblicate le nuove istruzioni. I nuovi modelli saranno obbligatori dal 13 febbraio 2025.

Decreto Direttoriale n. 251 del 19 dicembre 2023 che definisce le modalità operative previste dall’articolo 21, comma 1, lettera d) del Decreto del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica 4 aprile 2023, n. 59 relative alle modalità di compilazione dei modelli di cui agli articoli 4 e 5 del citato D.M. n.59 del 2023:

– Allegato 1: Istruzioni per la compilazione del registro cronologico di carico e scarico rifiuti;

– Allegato 2: Istruzioni per la compilazione del formulario di identificazione del rifiuto.

I nuovi modelli di Registro e di FIR, di cui agli articoli 4 e 5 del D.M. 59/2023, saranno applicabili, a prescindere dall’obbligo di iscrizione al RENTRI, a decorrere dal 13 febbraio 2025.

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Decreto direttoriale n.251 del 19 dicembre 2023

Istruzioni per la compilazione del registro cronologico di carico e scarico rifiuti

Istruzioni per la compilazione del formulario di identificazione del rifiuto


I nuovi modelli RENTRI, FIR E REGISTRI. pubblicate le nuove istruzioni. I nuovi modelli saranno obbligatori dal 13 febbraio 2025.
RENTRI FIR REGISTRI

Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti

Il RENTRI è lo strumento su cui il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica fonda il sistema di tracciabilità dei rifiuti e prevede la digitalizzazione dei documenti relativi alla movimentazione e al trasporto dei rifiuti.

Whistleblowing cosa fare

Whistleblowing, cosa fare entro il 17 dicembre? Documento Fondazione Studi Consulenti del Lavoro.

Alla luce della prossima scadenza del 17 dicembre 2023, quale termine ultimo fissato dal D.Lgs. n. 24/2023, per determinate aziende ed enti privati, per dotarsi di un idoneo canale interno per la segnalazione delle violazioni whistleblowing, è importante comprendere in termini operativi, il percorso organizzativo e gestionale che le imprese del settore privato devono seguire per essere compliant rispetto alla normativa vigente, con particolare riferimento agli adempimenti necessari per la realizzazione e gestione del predetto canale di segnalazione.

Più nel dettaglio, è utile comprendere il metodo di calcolo del parametro dimensionale di almeno 50 addetti e se la disciplina debba applicarsi a professionisti e STP con meno di 50 dipendenti. Inoltre, fermo restando l’ambito soggettivo secondo il requisito dimensionale, organizzativo o settoriale, tramite cui un’azienda è tenuta o meno ad applicare tali disposizioni, bisogna valutare le modalità di realizzazione del canale interno e le criticità connesse alla sua gestione.


La domanda preliminare che l’azienda deve porsi è se rientra nel perimetro soggettivo del Decreto ed è, pertanto, tenuta o meno ad applicarlo.

In virtù delle disposizioni di cui al secondo comma 2 dell’art. 3 del D.Lgs. n. 24/2023, risultano oggi tenuti agli adempimenti whistleblowing le società e altri enti privati che:
hanno impiegato, nell’ultimo anno, la media di almeno 50 lavoratori subordinati con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato;
a prescindere dal numero di lavoratori, hanno adottato un modello di organizzazione e di gestione – MOGC di cui al D.Lgs. n. 231/2001;
a prescindere dal numero di lavoratori e dall’adozione del MOGC, operano nei cd. “settori sensibili” meglio identificati nell’allegato 1 del D.Lgs. n. 24/2023 (ad es. servizi, prodotti e mercati finanziari, prevenzione del riciclaggio o del finanziamento del terrorismo, sicurezza dei trasporti, tutela dell’ambiente).

In sede di prima applicazione i maggiori dubbi, solo in parte chiariti dalle linee guida Anac emanate sul tema, riguardano il metodo di calcolo del parametro dimensionale di almeno 50 addetti.

Per il calcolo della media annuale, secondo l’Anac, occorre fare riferimento all’ultimo anno precedente a quello in corso facendo riferimento al valore medio degli addetti contenuto nelle visure camerali, salvo si tratti di aziende di nuova costituzione per le quali si prende come riferimento il valore medio calcolato nell’ultima visura disponibile.

Whistleblowing, cosa fare entro il 17 dicembre? Perimetro soggettivo del Decreto ed è, pertanto, tenuta o meno ad applicarlo. Scarica.
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Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti

Nel corso dell’evento “Il nuovo registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti” svoltosi il 9 Novembre a Ecomondo la Direzione Generale Economia Circolare del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, l’Unioncamere e l’Albo Nazionale Gestori Ambientali hanno illustrato il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti e le relative modalità operative di funzionamento.

E’ possibile visualizzare le presentazioni dei relatori.

In data 7 novembre 2023 è stato pubblicato il Decreto Direttoriale del Ministero dell’Ambiente della sicurezza energetica n.143 del 6 novembre 2023 che definisce le modalità operative per la trasmissione dei dati al Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti (RENTRI), le modalità di accesso e di iscrizione da parte degli operatori al RENTRI, i requisiti informatici per garantire l’interoperabilità e le modalità di funzionamento degli strumenti di supporto messi a disposizione degli operatori.
download Dott. Carlo Zaghi
Per l’iscrizione al R.E.N.T.Ri. e per l’adeguamento al DM 4/4/2023 n. 59 è previsto un arco temporale che va dai 18 ai 30 mesi dall’entrata in vigore del regolamento, a seconda delle caratteristiche dei soggetti obbligati.
download Ing. Daniele Gizzi
Il 15 giugno 2023 è entrato in vigore il DM 4 aprile 2023, n. 59: “Regolamento recante disciplina del sistema di tracciabilità dei rifiuti e del registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti”, che detta le norme per l'organizzazione ed il funzionamento del sistema di tracciabilità dei rifiuti.
download Marco Botteri
Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica, l'Unioncamere Gestori Ambientali
download Unioncamere Marco Conte

La sigla R.E.N.T.Ri è l’acronimo di Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti, ovvero il nuovo registro digitale che in futuro permetterà la tracciabilità dei rifiuti attraverso documentazione digitale al 100%.

Questo strumento sarà realizzato e gestito direttamente dal Ministero della Transizione Ecologica, e al suo interno dovrebbe includere la gestione digitalizzata del Registro di carico/scarico, dei Formulari di identificazione dei rifiuti e del MUD.

Il 15 giugno 2023 è entrato in vigore il DM 4 aprile 2023, n. 59: “Regolamento recante disciplina del sistema di tracciabilità dei rifiuti e del registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti”, che detta le norme per l’organizzazione ed il funzionamento del sistema di tracciabilità dei rifiuti.

Per l’iscrizione al R.E.N.T.Ri. e per l’adeguamento al DM 4/4/2023 n. 59 è previsto un arco temporale che va dai 18 ai 30 mesi dall’entrata in vigore del regolamento, a seconda delle caratteristiche dei soggetti obbligati.

In data 7 novembre 2023 è stato pubblicato il Decreto Direttoriale del Ministero dell’Ambiente della sicurezza energetica n.143 del 6 novembre 2023 che definisce le modalità operative per la trasmissione dei dati al Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti (RENTRI), le modalità di accesso e di iscrizione da parte degli operatori al RENTRI, i requisiti informatici per garantire l’interoperabilità e le modalità di funzionamento degli strumenti di supporto messi a disposizione degli operatori.

Impianti Fotovoltaici

Impianti Fotovoltaici: ENEA consiglia come usarli bene anche in inverno.

ENEA spiega come usare gli impianti fotovoltaici in modo efficiente anche in inverno: depliant in 12 punti del 1 dicembre

Con una nota pubblicata il 1 dicembre sul proprio sito istituzionale l’ENEA fornisce consigli utili ai possessori di impianti fotovoltaici o a chi intende installarli.

Nel dettaglio, con un documento in 12 punti, vengono fornite pratiche istruzioni per l’utilizzo del fotovoltaico installato sul tetto delle abitazioni, ai fini di una maggiore efficienza anche nella stagione invernale.

Dai dati ENEA sono oltre 1 milione gli utenti domestici che utilizzano il fotovoltaico e secondo la nota esplicativa si evidenzia che: “Il fotovoltaico può essere una valida soluzione per risparmiare in bolletta e salvaguardare l’ambiente anche in inverno quando può fornire, in abbinamento alle pompe di calore elettriche, un contributo per riscaldare gli ambienti, ma è fondamentale che a progettare l’impianto sia un professionista del settore”. 

Viene inoltre evidenziato che i moduli fotovoltaici funzionano bene anche durante la stagione fredda, in quanto l’energia prodotta dipende dalla luce del Sole, non dall’intensità del suo calore.

Durante l’inverno, tuttavia, l’impianto produce in misura minore perché ci sono meno ore di luce solare e la frequenza di giornate nuvolose o piovose è maggiore.

Impianti Fotovoltaici: ENEA consiglia come usarli bene anche in inverno. Scarica qui il depliant informativo in 12 punti utili utilizzo.
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