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Pedagogisti ed educatori: in arrivo Albi

Pedagogisti ed educatori: in arrivo Albi e Ordine professionale. Il Senato ha approvato il disegno di legge che istituisce gli albi per le professioni in ambito educativo: pedagogista ed educatore. …LEGGI TUTTO


Certificazioni accreditate per i sistemi di gestione

L’efficacia delle certificazioni accreditate per i sistemi di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro. INAIL 2024, Norme tecniche, regolamenti, sostegno e rilevazione dei risultati: dall’attualità alle prospettive. …LEGGI TUTTO


RENTRI: in partenza il progetto di formazione

L’Albo Nazionale dei gestori ambientali avvia il progetto di formazione destinato alle associazioni di categoria e alle imprese tenute ad iscriversi al RENTRI (Registro Elettronico Nazionale Tracciabilità Rifiuti). RENTRI: in …LEGGI TUTTO


Adiconsum lancia l’allarme per i troppi incendi

Sono stati 4 gli incendi verificatisi nel weekend, appena trascorso, a Roma, per uno dei quali è stata già accertata la causa, individuata in un corto circuito. Adiconsum, anche in …LEGGI TUTTO


SICUREZZA INFORMATICA – DDL Cbersicurezza

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Sistemi di gestione, RENTRI, SICUREZZA INFORMATICA.

Pedagogisti ed educatori: in arrivo Albi

Pedagogisti ed educatori: in arrivo Albi e Ordine professionale. Il Senato ha approvato il disegno di legge che istituisce gli albi per le professioni in ambito educativo: pedagogista ed educatore.

E’ giunta ieri in Senato l’approvazione del disegno di legge  778 per l’istituzione di due nuovi albi professionali per pedagogisti  ed educatori professionali socio-pedagogici. Il passaggio legislativo pone le basi per un’importante evoluzione professionale, delineando requisiti specifici per l’iscrizione e e l’istituzione del relativo Ordine nazionale. Si potrà essere iscritti ad entrambi gli albi. Le lauree richieste per l’iscrizioni saranno abilitanti.

Dopo l’approvazione definiva del Parlamento sono previsti  due decreti ministeriali  di attuazione . Vediamo nei paragrafi seguenti i primi dettagli sui requisiti di accesso e l’iter di attuazione della novità legislativa, e sul regime transitorio di prima applicazione .

1) Pedagogisti ed educatori professionali: i requisiti

Pedagogisti

La legge definisce il pedagogista come lo specialista a livello apicale, dei processi educativi con una formazione avanzata.

Per esercitare legalmente la professione, sarà richiesto il possesso di una delle seguenti lauree:

  • Laurea specialistica o magistrale in programmazione e gestione dei servizi educativi (56/S, LM-50);
  • Laurea specialistica o magistrale in scienze dell’educazione degli adulti e della formazione continua (65/S, LM-57);
  • Laurea specialistica o magistrale in scienze pedagogiche (87/S, LM-85);
  • Laurea specialistica o magistrale in teorie e metodologie dell’e-learning e della media education (87/S, LM-93);
  • Laurea in scienze dell’educazione o in pedagogia, secondo l’ordinamento precedente al D.M. 509/1999

2) Albi pedagogiti ed educatori socio pedagogici: titoli esteri

I disegno di legge specifica inoltre che :

  • Per l’esercizio della professione  di pedagogista  e per l’iscrizione al relativo albo sono equipollenti i titoli accademici in pedagogia conseguiti presso istituzioni universitarie estere che, con decreto del Ministro dell’università e della ricerca, previo parere del Consiglio universitario nazionale, siano riconosciute di particolare rilevanza scientifica sul piano internazionale, anche se i soggetti interessati non hanno chiesto la dichiarazione di equipollenza del titolo posseduto con i titoli di studio di cui all’articolo 2 rilasciati da università italiane.
  • Per l’esercizio della professione  di educatore professionale sociopedagocico  e per l’iscrizione al relativo albo sono equipollenti i titoli di educatore socio-pedagogico conseguiti presso istituzioni che, con decreto del Ministro dell’università e della ricerca, previo parere del Consiglio universitario nazionale, siano riconosciute di particolare rilevanza scientifica sul piano internazionale, anche se i soggetti interessati non hanno chiesto la dichiarazione di equipollenza del titolo posseduto con la laurea in scienze dell’educazione e della formazione, classe di laurea L-19 (ex L-18), rilasciata da università italiane.

Certificazioni accreditate per i sistemi di gestione

L’efficacia delle certificazioni accreditate per i sistemi di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro. INAIL 2024, Norme tecniche, regolamenti, sostegno e rilevazione
dei risultati: dall’attualità alle prospettive.

Il volume presenta i risultati del confronto effettuato da Inail in collaborazione con Accredia degli indici infortunistici delle aziende con una certificazione accreditata del proprio sistema di gestione Uni En Iso 45001:23 rispetto alle omologhe a livello nazionale e una serie di approfondimenti sui temi correlati.

La prevenzione è certamente il filone di intervento principale sul quale continuare a investire per ridurre frequenza e gravità degli infortuni e delle malattie professionali.

L’operato governativo e istituzionale complessivo, in particolare quello dell’Inail, è votato a questa strategia di azione verso la quale si intende ulteriormente rafforzare l’impegno, sia attraverso la diffusione della cultura della sicurezza, sia attraverso il sostegno economico alle aziende.

Per conseguire tale obiettivo risulta indispensabile attivare azioni conoscitive e di monitoraggio volte a definire l’efficacia delle iniziative messe in atto e degli investimenti posti in essere.

Per questo, l’analisi oggetto di questo lavoro, frutto della intensa collaborazione tra l’Istituto e Accredia per confrontare i dati infortunistici delle aziende con Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSL) certificati con quelli delle altre aziende, non appare solo opportuna ma utile e necessaria.

Peraltro, è di assoluto rilievo il fatto che essa si ripeta periodicamente in modo che si possano monitorare i risultati di tale confronto al mutare delle condizioni al contorno, come ad esempio la revisione delle norme tecniche di riferimento, dei regolamenti di certificazione ed accreditamento, dei sistemi produttivi nonché della platea delle aziende certificate.

Questo studio, che replica il precedente pubblicato nel 2018, rinnova l’evidenza di una significativa riduzione della frequenza e della gravità degli infortuni nelle aziende con SGSL certificato.

Ciò spinge a rinnovare l’impegno che l’Istituto continua a mettere in campo per sostenere la redazione delle norme gestionali, creare strumenti applicativi e linee di indirizzo di settore, collaborare nella predisposizione delle regole di accreditamento e certificazione, sostenere economicamente le aziende che decidono di dotarsi di questi strumenti di gestione aziendale della salute e sicurezza sul lavoro.

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RENTRI: in partenza il progetto di formazione

L’Albo Nazionale dei gestori ambientali avvia il progetto di formazione destinato alle associazioni di categoria e alle imprese tenute ad iscriversi al RENTRI (Registro Elettronico Nazionale Tracciabilità Rifiuti). RENTRI: in partenza il progetto di formazione.

Il progetto, sviluppato nell’ambito del supporto tecnico operativo al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica previsto dall’articolo 11, del D.M. 4 aprile 2023 n. 59, è frutto della sinergia fra Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Unioncamere (Unione delle Camere di Commercio Italiane) e Albo Nazionale dei gestori ambientali.

L’attività di formazione sarà articolata in due moduli:

Modulo I:

  • soggetti tenuti all’iscrizione al RENTRI (operatori, produttori, delegati);
  • modalità e tempistiche per l’iscrizione;
  • le nuove regole per la gestione dei formulari di identificazione rifiuto;
  • le nuove regole per la gestione dei registri cronologici dei registri di carico e scarico;
  • illustrazione dell’ambiente dimostrativo.

Modulo II:

  • Illustrazione delle applicazioni RENTRI;
  • Modalità di gestione dei FIR cartacei;
  • Illustrazione dei servizi di supporto.

La formazione partirà dal 16 aprile p.v. con una serie di sessioni dedicate alle associazioni di settore già coinvolte nelle fasi di consultazione e sperimentazione del RENTRI.

Successivamente saranno pianificate le sessioni destinate alle imprese: produttori, trasportatori, impianti e intermediari.

Ulteriori aggiornamenti saranno pubblicati sul sito www.rentri.gov.it.


Il RENTRI è lo strumento su cui il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica fonda il sistema di tracciabilità dei rifiuti e prevede la digitalizzazione dei documenti relativi alla movimentazione e al trasporto dei rifiuti.

A chi è rivolto

Imprese, enti ed altri soggetti tenuti all’iscrizione al RENTRI

A cosa serve

  • Iscriversi al RENTRI
  • Attivare l’interoperabilità per la trasmissione dei dati tra il sistema gestionale dell’operatore e il RENTRI
  • Gestire in modalità digitale i registri e i formulari tramite i servizi del RENTRI e trasmettere i dati
  • Versare il contributo annuo e il diritto di segreteria.

Adiconsum lancia l’allarme per i troppi incendi

Sono stati 4 gli incendi verificatisi nel weekend, appena trascorso, a Roma, per uno dei quali è stata già accertata la causa, individuata in un corto circuito. Adiconsum, anche in base all’esperienza acquisita grazie al Tour della Campagna “La Casa SI Cura” lancia l’allarme e pone il tema della sicurezza delle nostre abitazioni al centro dell’attenzione dei consumatori e delle istituzioni. Ecco quali sono le criticità rilevate e quali le possibili soluzioni.

L’esperienza del Tour  “La Casa SI Cura”

Come toccato con mano da Adiconsum nel Tour, nell’ambito della Campagna “La Casa SI Cura” (www.lacasasicura.org), promossa da Prosiel, che ha toccato nel 2022 e nel 2023 le piazze di 20 città dal nord al sud dell’Italia, isole comprese, incontrando cittadini e Istituzioni locali,  circa il 70% degli immobili risale a prima dell’emanazione della L. 46/90 sulla sicurezza degli impianti elettrici e i cittadini ignorano la necessità di manutenere periodicamente il proprio impianto. Tale carenza è sovente causa di eventi tragici che potevano essere evitati.

Le criticità

Tra le criticità emerse negli incontri del Tour segnaliamo:

  • la non conoscenza dello stato e della sicurezza del proprio impianto elettrico in casa
  • la necessità di una corretta informazione sulla gestione dell’impianto elettrico
  • la mancanza di strumenti per valutare le competenze degli impiantisti.

Le possibili soluzioni proposte da Adiconsum

Tra le possibili soluzioni, Adiconsum propone:

  • il censimento dello stato degli impianti elettrici negli appartamenti
  • la manutenzione periodica
  • l’aggiornamento obbligatorio della certificazione di conformità
  • l’aggiornamento obbligatorio del libretto di manutenzione.

Inoltre, Adiconsum  ritiene necessaria una Campagna di comunicazione, da realizzare con le Associazioni Consumatori del CNCU, per informare i cittadini sui comportamenti da seguire per garantire la massima sicurezza anche degli impianti elettrici.

Ciò permetterebbe anche di rispettare, per quanto riguarda la sicurezza, la Direttiva “Case green”.

Fonte https://www.adiconsum.it/

SICUREZZA INFORMATICA – DDL Cbersicurezza

Il governo italiano si è impegnato in un deciso rafforzamento dell’impianto di cyber sicurezza nazionale, sulla base di un nuovo disegno di legge sul tema ora in studio alle commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia della Camera. SICUREZZA INFORMATICA – DDL Cbersicurezza

Noto come DDL Cybersicurezza, il nuovo disegno di legge mira a contrastare, tra le altre disposizioni, i sempre più frequenti e invasivi attacchi del fenomeno del cybercrime as Service, in costante aumento negli ultimi anni.

La cybersecurity è la prassi di proteggere i sistemi, le reti e i programmi dagli attacchi digitali.

Introduzione

Nell’attuale contesto geopolitico e tecnologico, la cybersicurezza si conferma come elemento chiave per la preservazione dell’integrità nazionale e la sicurezza dei dati.

Il recente disegno di legge recante disposizioni in materia di rafforzamento della cybersicurezza nazionale e di reati informatici (c.d. Ddl Cybersicurezza) emerge quale risposta strategica indispensabile alle sfide in continua evoluzione del cyberspazio, mirando primariamente a consolidare la resilienza nazionale contro l’escalation di attacchi informatici sempre più sofisticati.

La nuova legislazione – che si trova ora all’esame delle Commissioni Riunite Affari Costituzionali e Giustizia della Camera e di cui è stata calendarizzata a maggio la discussione nell’aula parlamentare – si colloca nell’ambito di un processo di evoluzione normativa incentrato sulla cybersicurezza, con l’aspirazione di adeguare il corpus giuridico italiano alle necessità imposte dalle minacce digitali emergenti, sia nel settore penale sia in quello della sicurezza informatica.

Il Disegno di Legge propugna un ventaglio di innovazioni finalizzate a intensificare le capacità di prevenzione, individuazione e gestione degli incidenti informatici, sottolineando l’urgenza di un aggiornamento normativo che rifletta le specificità e la transnazionalità delle minacce informatiche.

Tra gli obiettivi principali si distingue l’implementazione di obblighi più rigidi per le Pubbliche Amministrazioni in termini di notifica degli incidenti informatici, nonché l’elaborazione di un regime sanzionatorio più severo in caso di inadempimenti.

L’inasprimento delle pene per i reati informatici

Una delle novità più rilevanti riguarda il raddoppiamento delle pene per l’accesso abusivo ai sistemi informatici, che ora prevedono una reclusione da 2 a 10 anni, a fronte del precedente range da 1 a 5 anni. Per affrontare efficacemente l’escalation del Cybercrime as-a-service, il disegno di legge stabilisce rigide penalità, inclusi fino a due anni di reclusione e multe superiori a 10.000 euro per coloro che distribuiscono o vendono software capaci di compromettere i sistemi informatici.

Tuttavia, sono previste notevoli mitigazioni della pena, con riduzioni che possono raggiungere i due terzi per gli individui che decidono di collaborare attivamente con le forze dell’ordine, fornendo assistenza nella raccolta di prove o nel recupero sia dei guadagni illeciti che degli strumenti impiegati per commettere tali crimini.

Un altro punto fondamentale è l’obbligo imposto alle Pubbliche Amministrazioni di segnalare attacchi informatici all’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale entro 24 ore dall’evento, un meccanismo che si pone l’obiettivo di migliorare la reattività e la resilienza dei sistemi pubblici di fronte alle minacce informatiche.

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