Accordo Stato – Regioni sulla formazione 2025
Accordo Stato – Regioni sulla formazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Analisi delle principali novità. Confindustria. NOTA Accordo Stato Regioni 2025.
Il legislatore, con il dl 146/2021, ha previsto che, entro il 30 giugno 2022, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano adottino un accordo nel quale accorpare, rivisitare e modificare gli accordi esistenti in materia di formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
L’Accordo, oltre ad armonizzare ed abrogare quelli già esistenti, è chiamato anche a individuare durata, contenuti minimi e modalità della formazione obbligatoria a carico del datore di lavoro, modalità della verifica finale di apprendimento obbligatoria per i discenti di tutti i percorsi formativi e di aggiornamento obbligatori in materia di salute e sicurezza sul lavoro e modalità delle verifiche di efficacia della formazione durante lo svolgimento della prestazione lavorativa.
Il documento dà attuazione alla previsione normativa senza stravolgere l’impostazione degli accordi precedenti ed introducendo alcune novità sulle quali ci si sofferma nel prosieguo, rinviando, per la parte meramente descrittiva, alla lettura del testo.
L’impatto culturale del nuovo Accordo
L’introduzione dell’obbligo formativo per il datore di lavoro (e l’individuazione dei contenuti della formazione), la valorizzazione della funzione del preposto (quale anello di congiunzione tra la fase programmatoria e organizzativa del datore di lavoro e la funzione esecutiva dei lavoratori) e l’orientamento del modello formativo alle concrete esigenze lavorative (con valorizzazione della fase di esposizione al rischio) segnano un passo in avanti verso una maturazione culturale consapevole nell’affrontare, a tutti i livelli, la prevenzione.
Il provvedimento Accordo Stato Regioni 2025
Solo in data 17 aprile 2025 le Regioni hanno concluso l’Accordo sulla formazione, nonostante il termine fosse individuato dalla legge nel 30 giugno 2022: i “visto” contenuti nella premessa ripercorrono solamente in parte il complesso iter che ha portato all’accordo, ma consentono comunque di cogliere posizioni differenti.
