Lauree professionalizzanti per geometri e periti

Decreto lauree professionalizzanti: in arrivo corsi triennali per periti industriali, chimici, agrari, guide turistiche” ed esperti di cantieri. A Bologna, Napoli, Udine e Bolzano i primi corsi

laureaIl mondo accademico cerca di avvicinarsi il più possibile a quello del lavoro. Una delle critiche maggiori che viene fatta al sistema universitario italiano, soprattutto ad alcune facoltà , è di concentrarsi troppo sugli aspetti teorici dedicando poco tempo alle applicazioni pratiche delle materie insegnate. Così, dopo la tanto sudata laurea, per gli studenti inizia un nuovo percorso: imparare la professione che vorranno fare da grandi.

Gli Atenei” potranno attivare un corso per anno accademico per le professioni che sono regolate da ordini e” collegi e dovranno armonizzare la loro offerta con quella degli Istituti tecnici superiori, in una logica di prosecuzione degli studi.
Dal prossimo anno accademico gli studenti in uscita dalle scuole superiori avranno una nuova possibilità  da tenere presente per il loro orientamento: le lauree professionalizzanti. E' stato infatti firmato dalla Ministra dell'Istruzione Fedeli il decreto che istituisce le nuove lauree triennali pensate per armonizzare l'uscita dagli Istituti tecnici superiori ITS e l'entrata all'università , orientando però il corso di studi verso il contesto lavorativo.
Il decreto firmato prevede, inoltre, un'importante modifica, sollecitata dal mondo accademico e dalla CRUI in modo particolare, per l'accreditamento e l'attivazione di nuovi corsi di studio: ci sarà , infatti, una maggiore flessibilità  rispetto ai numeri richiesti per la docenza. Le Università , anche se in carenza di alcuni requisiti, potranno ampliare la propria offerta formativa, ma solamente nel caso di”  atenei dove gli indicatori di sostenibilità  economico-finanziaria risultino positivi.
“Grazie al lavoro della Cabina di regia, le Università  potranno ora avviare questi percorsi con un quadro di riferimento più chiaro e con obiettivi precisi, definiti dal documento finale del Gruppo di lavoro. I corsi offerti dagli Atenei dovranno consentire alle studentesse e agli studenti una rapida qualificazione professionale. Si potranno creare partenariati con i collegi e gli ordini professionali per l'attivazione dei percorsi. Si tratta di una novità  importante e molto attesa”, sottolinea Fedeli. “Con la maggiore flessibilità  prevista per l'accreditamento iniziale dei corsi diamo poi una risposta alle sollecitazioni che ci sono arrivate dal mondo universitario per poter garantire un graduale ampliamento dell'offerta che sia comunque adeguata e coerente con il loro progetto formativo. Una flessibilità  che intercetta le esigenze delle studentesse e degli studenti senza però mettere a rischio la qualità “.
In particolare, le Università  potranno attivare al massimo un corso di laurea di tipo professionalizzante per anno accademico da erogare in modalità  tradizionale, dunque non on line. Il corso dovrà  essere attivato in stretta collaborazione con il mondo del lavoro e definito in relazione a professioni comunque disciplinate a livello nazionale, a partire da quelle ordinistiche. I percorsi formativi saranno sviluppati in collaborazione con gli ordini professionali. Nell'ambito delle convenzioni con gli ordini e i collegi professionali le Università  potranno realizzare partenariati con le imprese. I corsi partiranno dal prossimo anno accademico. Sono previsti tirocini durante il percorso di laurea.
“Con l'avvio delle lauree professionalizzanti e la loro armonizzazione con l'offerta degli ITS il nostro Paese si dota finalmente di un proprio modello di formazione terziaria professionalizzante. Una risposta alla necessità  espressa dalle nostre e dai nostri giovani di potersi qualificare rapidamente e anche alla domanda di personale altamente formato che viene da imprese e mondo delle professioni” chiude Fedeli.

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