NEWSLETTER N. 462 del 18 febbraio 2020

Garante Privacy

NEWSLETTER N. 462 del 18 febbraio 2020

Garante Privacy• Faro del Garante Privacy su sanità , fatturazione elettronica, food delivery
• Whistleblowing non sicuro: Garante privacy sanziona un'università  per 30.000 €
• Garante, no agli accessi indebiti ai dossier sanitari

Approvato dal Garante Privacy il piano ispettivo per il primo semestre 2020. L'attività  di accertamento dell'Autorità , svolta anche in collaborazione con il Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di finanza, riguarderà  i trattamenti di dati svolti nell'ambito di settori particolarmente delicati, a partire da quello della sanità . Le verifiche riguarderanno, in particolare, gli enti pubblici che si occupano della cosiddetta “medicina di iniziativa” (un nuovo modello assistenziale per limitare gli effetti delle malattie croniche) e le società  multinazionali del settore farmaceutico e sanitario.

Il datore di lavoro, che adotta procedure tecnologiche per la segnalazione anonima di possibili comportamenti illeciti (whistleblowing), deve verificare che le misure tecnico-organizzative e i software utilizzati siano adeguati a tutelare la riservatezza di chi invia le denunce. Lo ha ribadito il Garante per la protezione dei dati personali nel sanzionare un'università  per aver reso accessibili on line i dati identificativi di due persone che avevano segnalato all'ateneo possibili illeciti.

Non aver impedito che i dipendenti potessero “sbirciare” il dossier sanitario dei colleghi costerà  ad un'azienda ospedaliera 30.000 euro. A tanto ammonta la sanzione comminata dal Garante privacy per tre violazioni di dati personali comunicate all'Autorità  dallo stesso ospedale a conclusione di normali controlli periodici. Gli accessi indebiti hanno riguardato dati sanitari di dipendenti in cura presso lo stesso nosocomio. In un caso l'accesso era stato effettuato con le credenziali di un medico che aveva lasciato incustodita la propria postazione; negli altri due casi uno specializzando e un tecnico radiologo erano entrati nel dossier sanitario dei loro colleghi.
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