Fondo per le vittime dell’amianto

Soggetti colpiti da patologie asbesto-correlate e dei loro superstiti e le modalità  di funzionamento del Fondo.

Fondo per le vittime dell'amianto

Nell'edizione 2019 dell'opuscolo sono illustrate le prestazioni in favore dei soggetti colpiti da patologie asbesto-correlate e dei loro superstiti e le modalità  di funzionamento del Fondo.Nel marzo 1992, con l'approvazione della legge numero 257, l'Italia è stata uno dei primi Paesi al mondo a vietare l'estrazione, l'importazione, la lavorazione, l'utilizzo, la commercializzazione e l'esportazione dell'amianto e dei prodotti che lo contengono.

Sebbene la sua grave nocività  per la salute sia accertata da tempo, però, a distanza di oltre un quarto di secolo la “questione amianto” non può ancora essere considerata chiusa. Per la sua resistenza al calore e la sua struttura fibrosa, infatti, questo materiale è stato largamente utilizzato per quasi 50 anni per la coibentazione di edifici, tetti e navi, come materiale da costruzione per l'edilizia – sotto forma di composito fibro-cementizio per fabbricare tegole, pavimenti, tubazioni, vernici e canne fumarie – ma anche per produrre indumenti e parti meccaniche.” 
Di conseguenza oggi continua a essere presente in moltissimi edifici, macchinari e manufatti.

A rendere drammaticamente attuale il problema dell'amianto è anche il lungo periodo di latenza delle patologie a esso correlate, ovvero il tempo che intercorre tra la prima esposizione alla sostanza e la manifestazione della malattia, che nel caso del mesotelioma maligno – un tumore per cui è stata inequivocabilmente dimostrata una stretta correlazione con l'esposizione alle fibre di asbesto – può superare i 40 anni.” 

L'inalazione delle sue sottilissime fibre può inoltre provocare l'asbestosi, una fibrosi polmonare progressiva, le placche pleuriche, il carcinoma polmonare e altre tipologie tumorali con maggiore o minore evidenza scientifica di correlazione con l'amianto. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità , nel mondo le persone ancora esposte all'amianto nei luoghi di lavoro sono circa 125 milioni.” 

Solo in Europa sono 15mila le morti asbesto-correlate che avvengono ogni anno e l'amianto è responsabile di circa la metà  di tutti i decessi per cancro sviluppato sul posto di lavoro.” 
Purtroppo in alcuni Paesi l'amianto è ancora utilizzato, soprattutto nei materiali da costruzione, e continua a essere prodotto ed esportato.” 
A causa dell'uso massiccio che se ne è fatto in passato e della sua permanenza nell'ambiente, che richiede adeguate procedure di smaltimento, il pericolo di esposizione dei lavoratori e dei cittadini persiste però anche negli Stati che, come l'Italia, hanno scelto di metterlo al bando.
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