Abolizione Sistri dal 1° gennaio 2019

La decisione del Governo di abolire il Sistri a partire dal 1″° gennaio 2019.

Abolizione Sistri dal 1″° gennaio 2019

sistri abolizioneL'abolizione del Sistri è prevista dal “Decreto semplificazione” di prossima approvazione da parte del Consiglio dei Ministri.
Il SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità  dei rifiuti) nasce su iniziativa del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per permettere l'informatizzazione della tracciabilità  dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani della Regione Campania.
Con il SISTRI lo Stato intendeva dare, inoltre, un segnale forte di cambiamento nel modo di gestire il sistema informativo sulla movimentazione dei rifiuti speciali. Da un sistema cartaceo – imperniato sui tre documenti costituiti dal Formulario di identificazione dei rifiuti, Registro di carico e scarico, Modello unico di dichiarazione ambientale (MUD) – si passava a soluzioni tecnologiche avanzate in grado, da un lato, di semplificare le procedure e gli adempimenti con una riduzione dei costi sostenuti dalle imprese e, dall'altro, di gestire in modo innovativo e più efficiente, e in tempo reale, un processo complesso e variegato che comprende tutta la filiera dei rifiuti, con garanzie di maggiore trasparenza e conoscenza.
Una scelta che comporterebbe anche l'abolizione dei contributi da versare, ma soprattutto delle problematiche che da un decennio ossessionano le aziende coinvolte. Non si tratta, comunque di un addio, ma di una sospensione.” 
Quindi, se verrà  approvata, si torneranno ad utilizzare i moduli cartacei (compilando registri di carico e scarico e formulari di identificazione rifiuti) sino alla piena funzionalità  del sistema digitale.
Sul fronte dell'End of Waste' (la normativa che indica cosa si può fare col rifiuto riciclabile, e quando diventa 'materia prima seconda'), verrebbe reintrodotta la possibilità , da parte degli enti deputati, di stabilire caso per caso i criteri secondo i quali cessa la qualifica di rifiuto, dopo una sentenza in direzione avversa del Consiglio di Stato.
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