Rischio da esposizione a formaldeide

Decreto n. 11665 del 15/11/2016 regione Lombardia

Rischio da esposizione a formaldeide

sicurezza_lavoroLinea guida regionale sulla stima e gestione del rischio da esposizione a formaldeide: razionalizzazione del problema e proposta operativa. La formaldeide, detta anche aldeide formica, è la più semplice delle aldeidi; la sua formula chimica è CH2O. A temperatura e pressione atmosferica è un gas incolore, di forte odore irritante, condensabile in un liquido mobile che per raffreddamento diviene un solido di colore bianco. La formaldeide oltre che in alcoli è solubile in acqua, tale soluzione al 37% è commercialmente nota anche con il nome di formalina o formolo, dalle note proprietà  disinfettanti e conservanti. In soluzione acquosa la formaldeide è in equilibrio con la sua forma idrata, il glicole metilenico o metandiolo, tale equilibrio a temperatura ambiente è quasi completamente spostato a destra (K > 1000); pertanto una “soluzione acquosa di formaldeide” è di fatto una soluzione acquosa di glicole metilenico. La formaldeide è presente come prodotto naturale in numerosi sistemi viventi e nell'ambiente. Si rinviene naturalmente nei cibi, nella frutta e come metabolita endogeno nei mammiferi, prodotto dal metabolismo ossidativo. In aggiunta a queste fonti naturali essa deriva da processi di combustione, per esempio con l'emissione veicolare, impianti di produzione di energia da combustione e/o termovalorizzazione, fiamme libere e fumo di tabacco ecc. Molecole di formaldeide possono essere liberate durante la cottura dei cibi o durante l'uso di disinfettanti. Fonte indiretta di esposizione alla formaldeide è inoltre l'ossidazione fotochimica di idrocarburi come il metano o altri precursori emessi dai processi di combustione. La formaldeide ha una breve emivita nell'ambiente in quanto rimossa dai processi fotochimici, dalle precipitazioni e dalla biodegradazione. Le sue concentrazioni nell'aria ambiente (outdoor) variano da 0,001 mg/m3(1 μg/m3) nelle aree remote a 0,02 mg/m3(20 μg/m3) nelle aree urbane. I livelli di formaldeide indoor, in un tipico ambiente domestico, oscillano tra 0,002 mg/m3(2 μg/m3) e 0,06 mg/m3(60μg/m3), il fumo di sigaretta contribuisce al 10-25% dell'esposizione indoor. In letteratura sono state evidenziate concentrazioni di formaldeide aerodispersa, rilevata in ambienti confinati da alcuni μg/m3fino anche a circa 50 μg/m3. Il metabolismo del carbonio è centrale in molti processi biologici, inclusi la biosintesi di purine e timina, composti essenziali degli acidi nucleici e, per la biosintesi degli aminoacidi. La formaldeide è un intermedio nel pool del carbonio ed è presente in concentrazioni misurabili in tutte le cellule e i tessuti biologicamente attivi. In soluzione acquosa la formaldeide è rapidamente convertita nella sua forma diolo, il glicole metilenico, tra loro in equilibrio dinamico; le concentrazioni delle due molecole dipendono dalle condizioni di temperatura e di pH in cui la reazione avviene. L'assorbimento della formaldeide avviene rapidamente nel tratto respiratorio superiore, per inalazione infatti la formaldeide giunge nella mucosa respiratoria ove può essere ossidata ad acido formico o ad anidride carbonica attraverso processi enzimatici coinvolgenti: formaldeide deidrogenasi, aldeide deidrogenasi ecatalasi; oppure può essere esalata. Nella mucosa respiratoria la formaldeide reagisce rapidamente e reversibilmente con gruppi aminici e con gruppi sulfidrilici con formazione di S-idrossimetilglutatione, questo è ossidato da alcol deidrogenasi-3 a S-formilglutatione il quale è successivamente metabolizzato da S-formilglutatione idrolasi a formare acido formico e glutatione.

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