La valutazione dell’esposizione professionale a silice libera cristallina

Considerazioni in tema di normativa, Valutazione del rischio professionale, Sorveglianza sanitaria

La valutazione dell'esposizione professionale a silice libera cristallina

Pubblicazione realizzata da INAIL Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione Autori presenti nel file PDF.

Consulenza Tecnica Accertamento RischiIl Network Italiano Silice (NIS) nasce in occasione del 3″° Simposio Internazionale su Silice, Silicosi, Cancro ed altre patologie tenutosi a S. Margherita Ligure nel 2002, allorquando un gruppo di professionisti attivi in diverse istituzioni italiane propose un coordinamento per affrontare assieme i nodi concettuali ed applicativi connessi alla valutazione dell'esposizione professionale a silice libera cristallina (SLC) e alle patologie ad essa correlate. In quegli anni, su questo tema tradizionale della medicina del lavoro, si era acceso un nuovo interesse a seguito del giudizio di cancerogenicità , espresso dalla Iarc nel 1997, e del deciso abbassamento del valore limite di esposizione negli ambienti di lavoro proposto dall'Acgih. Nel 2003 il Coordinamento Tecnico delle Regioni per la prevenzione nei Luoghi di lavoro, costituì, a partire dal NIS, il gruppo di lavoro tecnico per il quale, in quello stesso anno, chiese ed ottenne l'adesione dell'Iss, dell'Ispesl e dell'Inail. L'attività  del NIS portò alla redazione di documenti tecnico-scientifici prodotti da gruppi di lavoro costituitisi ad hoc sui temi dell'epidemiologia, della normativa, della sorveglianza sanitaria e dei metodi di campionamento ed analisi delle polveri silicotigene. Il convegno su Silice libera cristallina nei luoghi di lavoro, organizzato nel 2005 a Firenze grazie all'impegno della Regione Toscana, che allora presiedeva il Coordinamento delle Regioni e Province Autonome, fu l'occasione per presentare i primi documenti NIS. In tale contesto si resero evidenti i conflitti esistenti nel mondo scientifico, tecnico, politico e sociale sul tema della silice, primo fra tutti il dibattito sul rapporto fra SLC e cancro, sul possibile meccanismo responsabile dell'azione cancerogena e sui risvolti applicativi di questa differente classificazione sulle norme di prevenzione. Sempre in quella occasione il Centro Interdipartimentale “G. Scansetti” dell'Università  di Torino pose l'attenzione sulla caratterizzazione chimico-fisica della silice contenuta in polveri provenienti da varie fasi di lavorazione. Dall'evento di S. Margherita in poi, il NIS ha fornito e continua a fornire su questo argomento il suo contributo, stimolando e promuovendo iniziative di ricerca mirate, con l'obiettivo di contribuire al contenimento delle esposizioni e al coordinamento dell'azione del servizio pubblico attraverso l'uso diffuso documenti di buone prassi, condivisi in molti casi con le parti sociali, riguardanti cave e lapidei, ceramica, edilizia e fonderie. La silice è un agente di rischio dagli effetti noti ben correlabili con i livelli di esposizione che, ancora oggi, persistono elevati in molti settori tradizionali, come l'edilizia o la lavorazione dei lapidei, ma non sono da trascurare nuove evidenze che, negli ultimi anni, hanno costretto a rivedere conoscenze già  acquisite. Nuovi cluster di silicosi sono emersi, dalla fine degli anni '90 fra gli addetti alla fusione a cera persa (industria orafa), fra gli odontotecnici (produzione di protesi scheletrate) nella sabbiatura delle stoffe per jeans. Questàultimo caso evoca anche le responsabilità  di marchi, anche italiani, che operano all'estero secondo le solite regole al ribasso tipiche dell'economia globale. Più recentemente sono segnalate, anche nel nostro paese, silicosi in addetti a lavorazioni di taglio e sagomatura di “pietre artificiali”, prodotte da una miscela di quarzo (oltre 90%) e resine, usate per pavimenti e piani per cucine e bar, ed esposizioni rilevanti durante la stesura del quarzo puro in polvere nel getto di pavimenti industriali. Purtroppo l'attenzione della Comunità  Scientifica, più che sui dati di monitoraggio delle polveri, si è incentrata sui casi di malattia professionale, con buona pace del sistema di prevenzione del rischio, voluto dalle vigenti norme. Devono far riflettere inoltre anche i casi di silicosi associati in settori produttivi normalmente non collegati a questo tipo di rischio, che emergono ogni volta si applichino corrette procedure di diagnosi radiografica e le segnalazioni di cluster di patologie neoplastiche polmonari nel settore ceramico, tutti da approfondire, evidenziati secondo i criteri dello studio Occam, adottati da diverse Regioni per la ricerca dei tumori professionali a bassa frazione eziologica. L'obiettivo prioritario, da tutti condiviso, è la riduzione dei livelli di esposizione a silice; per raggiungerlo è necessario che le buone prassi da applicare ed i metodi di verifica dei risultati siano chiari alle imprese ed ai lavoratori ed anche agli organi di controllo. Il NIS si è costantemente impegnato affinché i propri documenti tecnici fossero aggiornati ed autorevoli; fino dal 2005 la partecipazione ai gruppi di lavoro di Regioni ed Enti centrali, ha permesso di attribuire agli elaborati finali il valore operativo di documenti preparatori per la redazione di linee guida. Come noto, tale obiettivo deve oggi confrontarsi con le procedure per la promulgazione di linee guida e buone prassi previste nel D.lgs 81/2008 e s.m.i.. Alla divulgazione dei documenti tecnici è stato dato spazio nell'area Conoscere il rischio del portale Inail, che ospiterà  anche la presente versione aggiornata al 2015 ed articolata in quattro capitoli relativi a ciascuno dei temi trattati: Igiene industriale, Normativa, Sorveglianza sanitaria e Ricerca. L'interesse dimostrato per il lavoro del NIS anche dall'estero, con l'invito a partecipare al simposio di Bilbao sul rischio silice nella lavorazione delle pietre artificiali e con la richiesta di informazioni sulla situazione italiana avanzata pervenutaci da parte del NIOSH hanno spinto il NIS, con l'ausilio della Regione Toscana, a curare la versione inglese dei documenti NIS, che sarà  presto disponibile in rete. Di seguito si riportano alcune considerazioni introduttive sugli elaborati, rinviando ogni ulteriore approfondimento alla loro lettura integrale.

Il Network Italiano Silice (NIS) nasce in occasione del 3La valutazione dell'esposizione professionale a silice libera cristallina

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