Il problema della resistenza agli antibiotici

LA DIMENSIONE DEL FENOMENO MISURE DI PREVENZIONE L'INTERESSE IN AMBITO OCCUPAZIONALE

Zoonosi occupazionali: il problema della resistenza agli antibiotici

Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro ed Ambientale - Direttore: Dott. Sergio IavicoliGli antibiotici sono medicinali impiegati nell'uomo e negli animali per uccidere o impedire la crescita e la proliferazione dei batteri che causano infezioni. Gli antibiotici utilizzati per gli animali possono essere uguali o molto simili a quelli per uso umano e si ritrovano nella filiera alimentare. La resistenza agli antibiotici è la capacità  di alcuni batteri di resistere all'azione di uno o più antibiotici. Il termine “multi-resistenza” indica la resistenza a più antibiotici appartenenti a classi diverse. Un batterio che ha sviluppato multifarmaco-resistenza è ad esempio Staphylococcus aureus meticillino-resistente.
PERCHà‰ PARLARE DI ZOONOSI E ANTIBIOTICO-RESISTENZA?
Il concetto di zoonosi è stato ampliato includendo le noxae di natura non infettiva, tra le quali la farmacoresistenza microbica. Una zoonosi è definita “danno alla salute e/o qualità  della vita umana causato da relazione con (altri) animali vertebrati, o invertebrati commestibili o tossici” . I batteri zoonotici resistenti agli antibiotici rappresentano un rischio in quanto possono passare dagli animali all'uomo per trasmissione diretta (contatto con capi infetti), attraverso l'ambiente (acqua, suolo e deiezioni) o il consumo di cibi contaminati, compromettendo l'efficacia del trattamento delle infezioni nell'uomo.
L'Autorità  Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) monitorano la resistenza agli antimicrobici nell'uomo, negli animali e negli alimenti. Gli ultimi dati pubblicati, riferiti al 2013, indicano che in Europa i batteri che più spesso causano infezioni di origine alimentare nell'uomo (Salmonella e Campylobacter) presentano una significativa resistenza ai comuni antimicrobici: quasi la metà  degli isolati di Salmonella spp è resistente ad almeno un antimicrobico e il 31,8 % degli isolati è multi-resistente .

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