Jobs Act, Cgil, decreti attuativi salute e sicurezza

La salute e la sicurezza sul lavoro elementi determinanti per la competitività  delle impreseI decreti attuativi del Jobs act ci preoccupano fortemente anche dal punto di vista della salute e della sicurezza sul lavoro: il combinato disposto di demansionamento, istituzione non ben definita dell'Ispettorato nazionale per il lavoro, paventata abolizione del cartellino nei cantieri e possibili modifiche della Commissione Consultiva Permanente per salute e sicurezza, porterebbe a conseguenze molto negative e potenzialmente pericolose per i lavoratori, oltre all'ulteriore indebolimento del ruolo delle organizzazioni sindacali”. Con queste parole il responsabile Salute e Sicurezza della Cgil nazionale, Sebastiano Calleri, in attesa dei testi definitivi, dà  un primo giudizio sulle norme afferenti la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro contenute nei decreti attuativi del Jobs Act, approvati o avviati alle Commissioni.

Per quanto riguarda le norme, già  approvate, riferite al demansionamento, “soprattutto se permarrà , come sembra dalle anticipazioni, la previsione della non obbligatorietà  della formazione specifica al cambiamento della mansione stessa, un lavoratore potrà  essere adibito a mansioni che non conosce o destinato a una macchina di cui non è esperto: è evidente – sostiene Calleri – il pesante risvolto sul piano della sicurezza degli addetti”.

“La Cgil – continua il dirigente sindacale – esprime poi perplessità  rispetto all'istituzione, non ancora ben definita, dell'Ispettorato nazionale per il lavoro: la sua piena attuazione è infatti ancora legata a un successivo decreto interministeriale, di cui non è dato conoscere i contenuti”. “Peraltro – continua – si istituisce un ruolo unico ad esaurimento degli ispettori INPS e INAIL, rendendo chiaro che l'operazione tende ad un livellamento verso il basso delle retribuzioni e delle professionalità “.

Sul decreto semplificazioni, avviato in Commissione, Calleri ribadisce “i dubbi e le contrarietà  della Cgil relativamente alle norme sulla possibile abolizione del cartellino nei cantieri e sulla limitazione all'interruzione dell'attività  imprenditoriale in quei contesti, come giustamente denunciato dalla nostra categoria degli edili”. “Bisogna ricordare – aggiunge – che su queste tematiche hanno già  avuto un effetto negativo le misure già  emanate sul DURC”.

“Infine suscitano forte imbarazzo e irritazione le norme che potrebbero produrre delle modificazioni alla composizione, ai ruoli e alla funzione della Commissione Consultiva Permanente per salute e sicurezza ex art. 6 dell'81/08”. “In breve – spiega a questo riguardo il sindacalista – si vorrebbe ridurre il ruolo delle organizzazioni sindacali a quello di puri 'esperti' o consulenti, andando contro lo spirito del tripartitismo e alle leggi europee in materia”. “Inoltre – continua -”  ciò non procura nessun beneficio alle aziende e ai lavoratori, e non comporta alcuna semplificazione: si tratta di un preciso atto di volontà  politica nei confronti delle organizzazioni di rappresentanza in senso generale, visto che a questa operazione sono sottoposte anche le organizzazioni di impresa”. Per il responsabile sicurezza della Cgil “ancora una volta non si centrano e non si affrontano i problemi”  reali, ma ci si concentra su bisogni non essenziali delle imprese e su alcune operazioni francamente incomprensibili”.

“Metteremo in atto tutte le azioni di contrasto possibili alle misure definitive citate, sia in sede contrattuale che legale, e per quanto riguarda le norme in itinere – conclude Calleri – avvieremo una campagna di sensibilizzazione e di incontri con i referenti parlamentari per illustrare i nostri punti di vista e, ove possibile, recuperare gli aspetti maggiormente negativi”.

fonte CGIL
Calleri: “Contrasteremo le misure definitive e ci batteremo per modificare quelle non ancora approvate

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