Liberi dall’amianto

Liberi dall'amianto – Lega Ambiente
I piani regionali, le bonifiche e l'impatto sulla salute

amiantoA cura di: Andrea Minutolo, Paolo Ceschini e Giorgio Zampetti
con la collaborazione di: Stefania di Vito, Marco Mancini

Con il contributo di Annalisa Corrado e Sandro Scollato di AzzeroCO2 relativo ai sistemi di incentivazione per lo smaltimento dell'amianto.
Si ringraziano i funzionari e gli uffici di competenza delle Regioni che hanno risposto al questionario sui “Piani Regionali Amianto“.

Il 28 aprile è la giornata mondiale delle vittime dell'amianto, una ricorrenza istituita per ricordare le tante persone che hanno perso la vita a causa dell'esposizione alla pericolosa fibra. E' anche l'occasione però per ribadire l'urgenza e la necessità  di una concreta azione di bonifica e di risanamento per eliminare l'amianto da siti industriali, edifici pubblici e privati, strutture.

L'edizione 2015 della giornata arriva inoltre all'indomani della scioccante sentenza sul processo Eternit, legato agli stabilimenti di Casale Monferrato e degli altri siti della multinazionale dislocati in Italia. Il 19 novembre scorso infatti la Corte di Cassazione ha prescritto dal reato di disastro ambientale Stephan Schmidheiny, il magnate svizzero proprietario di Eternit, e annullato il risarcimento ai familiari delle 2.191 vittime delle fabbriche di cemento amianto presenti, oltre che a Casale Monferrato, a Cavagnolo, Bagnoli e Rubiera. Un atto che ha riaperto ferite e fatto riaffiorare dolori e preoccupazioni che in maniera silente hanno accompagnato la storia del nostro Paese negli ultimi decenni. È stata una sconfitta per tutto il Paese, specialmente per quei cittadini che ancora oggi chiedono giustizia per i propri cari scomparsi e che aspettano fiduciosi una definitiva azione di risanamento ambientale del territorio dall'amianto.

Sono passati 23 anni da quando l'amianto è stato messo al bando in Italia e, dopo averlo estratto, prodotto, lavorato e commercializzato, ancora oggi si trova in buona parte diffuso, sotto varie forme, su tutto il territorio nazionale. Le stime fornite dagli studi del CNR-Inail, anche se destinate purtroppo ad aumentare, parlano di ben 32 milioni di tonnellate presenti in Italia. Solo nei siti da bonificare che rientrano nel Programma nazionale di bonifica del Ministero dell'Ambiente si contano 75mila ettari di territorio in cui è accertata la presenza di materiale in cemento amianto (tra questi Balangero (To), Casale Monferrato (Al), Broni (Pv), Bari-Fibronit e Biancavilla (Ct), con il suo problema specifico di fibre asbestiformi). Molti dei quali, a partire dal sito di Broni in provincia di Pavia dove sorgevano i vecchi stabilimenti della Fibronit, nonostante la dichiarata urgenza del ambientale e sanitaria, ancora attendono la bonifica.

Nonostante la messa al bando dell'amianto in Italia risale al 1992 (legge n.257) il problema sanitario e ambientale non sembra essersi risolto.

Lo evidenziano i numerosi casi di morti da malattie asbesto correlate, certificati dal ReNaM, il Registro Nazionale Mesotelioma redatto e coordinato dall'Inail. In Italia sono circa quattromila i morti ogni anno per tutte le malattie asbesto correlate, con oltre 15mila casi di mesotelioma maligno diagnosticato dal 1993 al 2008. Numeri impressionanti se si allarga l'orizzonte sul fronte europeo, dove tra il 1994 ed il 2010 sono stati registrati oltre 100mila decessi a causa dell'amianto, il 60% di quelli globali. L'intenso utilizzo di questo materiale tra il 1920 ed il 2012 in Europa causa la morte di 6.786 europei al giorno per mesotelioma (il 56% del totale mondiale) e di 452 cittadini comunitari per asbestosi (41% del totale)

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