Expo, padiglioni senza piano della sicurezza

Expo, padiglioni senza piano della sicurezza

Alta probabilità  di incidenti mortali nei cantieri. E pericoli per la salute della popolazione. Non c'è pace per Expo.

Expo, padiglioni senza piano della sicurezzaTra qualche giono si inaugura EXPO' 2015, ma il committente di appalti numero uno in Italia, cioè Expo spa, non ha un Duvri per il maxi-sito di Rho-Pero. Né lo hanno predisposto i Paesi e gli altri partner, che hanno girato la richiesta alle agenzie interinali. A lanciare l'allarme sono Cgil, Cisl e Uil, ascoltati dalle commissioni Expo e Lavoro del Comune di Milano sul nodo dei contratti per i servizi sul sito durante i sei mesi dell'evento.

Ricordiamo che il DUVRI, documento unico per la valutazione rischi da interferenze è un obbligo in materia di sicurezza del lavoro, introdotto dall'art. 26 del testo unico sulla sicurezza del lavoro, il D. Lgs. n. 81/2008 che ha codificato in un unico testo quanto disposto da varie normative e che riprende il disposto contenuto nell'art. 7 del D.Lgs. 626/94, sostituendolo. La redazione di tale documento, quindi, è onere dell'azienda committente, sia essa pubblica o privata; questàultima è tenuta a contattare il proprio fornitore che deve, prima di iniziare l'attività  prendere visione dei rischi riportati sul DUVRI e riconsegnarlo al committente vistato per accettazione.

C'e da dire che Il Comune di Milano, insieme a Asl, Inail e sindacati promuovevano un'intesa sperimentale per creare un Centro sulla sicurezza nel lavoro, da attivare anche durante i sei mesi di Expo. Il Centro sulla sicurezza nel lavoro doveva avere il compito, tra gli altri, di focalizzare l'attenzione sui temi della tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Paradossalmente, quella che era la principale preoccupazione, la sicurezza sui cantieri, sta rivelando inattese positività . “Gli accordi sulla salute e sicurezza, il monitoraggio attraverso la piattaforma informatica stanno funzionando bene – spiega Zambelli – Ad oggi non si registrano più di 20 giorni di prognosi, un dato assolutamente al di sotto della norma. Lo stesso vorremmo dire sul fronte dei temi del lavoro, che invece rischiano di essere la nota dolente di Expo 2015“. Sulla vicenda ha preso posizione anche il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan. “Non ammetteremo nessun dumping contrattuale, nessuno spostamento dalle regole che abbiamo definito concordando anche la giusta flessibilità  per un evento così importante per il nostro paese – ha detto -. Abbiamo fatto accordi molto precisi e molto importanti sulla contrattazione e sui contratti durante Expo, sarebbe davvero un disastro e sarebbe inconcepibile uno spostamento delle regole che abbiamo definito, fuori da quegli accordi siamo nell'illegalità “.

Nei padiglioni stranieri di Expo c'è un problema di legalità  e sicurezza, Cgil, Cisl e Uil nel corso della commissione consiliare sulle Politiche del lavoro affermano: “Se con i Paesi non si definiranno le regole sul lavoro sul sito Expo c'è un problema di legalità  e di sicurezza”. Il punto centrale, hanno spiegato i sindacati, è che “gli accordi sui rapporti di lavoro vengono ignorati dalla maggior parte dei Paesi”. Così, si rischia che legalità  e sicurezza non vengano rispettati, e che la società  Expo venga gravata da decine di cause di lavoratori che non vedranno rispettate condizioni di lavoro adeguate.


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