Il nesso di causalità nelle neoplasie di tipo probabilistico
Il nesso di causalità nelle neoplasie di tipo probabilistico
Numero 11/2015
Una recente sentenza della Corte di Appello di Bologna interviene con una approfondita sentenza sul tema del nesso di causalità delle malattie professionali di tipo probabilistico con una critica alla metodologia della “Probability of Causation” adottata nell'ultimo decennio da parte dell'INAIL
Gli eredi di un medico esposto a radiazioni ionizzanti deceduto per leucemia mieloide acuta avevano presentato domanda di riconoscimento dell'origine professionale e a fronte del diniego da parte dell'Istituto Assicuratore avevano adito le vie legali.
L'INAIL nel costituirsi in giudizio escludeva l'esistenza del nesso causale per inidoneità della dose assorbita ad indurre la patologia denunciata in applicazione del metodo della “Probability of Causation” da adottarsi nei casi di malattie tabellate non deterministiche ma probabilistiche.
Sulla base della CTU del professor Violante (direttore Istituto Medicina del Lavoro Università di Bologna) che concludeva che la dose di radiazioni ionizzanti ricevuta dal â¦. può determinare, secondo gli studi epidemiologici esaminati, un incremento del sette per cento dei casi di leucemia nei soggetti esposti il che non prova ma neppure esclude, che l'esposizione ad un tale livello di radiazioni ionizzanti possa essere considerata la causa in un singolo caso di leucemia, il Tribunale di Bologna riconosceva l'origine professionale.
L'INAIL nel proporre appello ribadiva che la patologia in esame “figura tra le malattie tabellate non deterministiche ma probabilistiche, per cui la correlabilità lavorativa viene calcolata sulla base di vari parametri; radiosensibilità del tessuto, età , sesso, dose cumulata di esposizione” e quindi in sede di valutazione della probabilità che tale malattia sia stata causata dall'esposizione probabilisti a radiazioni ionizzanti l'aver qualificato e quantificato con la metodica della Probaility of Causation la probabilità di nesso ponendola nella fascia sotto il 30% con un livello di confidenza del 99% (che indica quasi certezza) è nella sostanza la prova inconfutabile della inidoneità della dose assorbita nell'indurre la patologia denunciata”.
La definizione di un nesso di causalità tra una esposizione professionale a radiazioni ionizzanti ed una malattia oncologica è sempre probabilistica. La valutazione se, nel concreto di un caso, l'esposizione a fattori di rischio specifici abbia avuto un ruolo causale nel determinare una malattia significa pertanto valutare la presenza e la natura qualitativa del fattore di rischio (idoneità qualitativa), l'identità dell'esposizione e la sua durata (idoneità quantitativa). “il processo di valutazione del nesso di causa a livello di popolazione è epidemiologico (la leucemia acuta è più frequente nei soggetti esposti a radiazioni ionizzanti) mentre il processo di valutazione del nesso di causa a livello dell'individuo è diverso (dobbiamo affermare o escludere che la leucemia mieloide acuta nel soggetto in esame sia compatibile con la sua esposizione professionale).
Solo combinando tutti gli elementi a disposizione e considerandoli anche alla luce delle conoscenze dei fattori di rischio non professionali/individuali è possibile valutare se l'esposizione professionale sperimentata in un caso specifico sia compatibile con la patologia in esame.
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