Ricerca sulle malattie professionali

Ricerca sulle malattie professionali in ottica di genere nella provincia di Padova
fonte CGIL

infortuni sul lavoro e le malattie professionali

Non vi è dubbio che il Decreto Legislativo n. 81/2008, nell'avere posto l'accento su una concezione di protezione della salute e della sicurezza non più neutra, ma realizzata attraverso interventi capaci di cogliere le differenze di genere, abbia fatto fare un passo in avanti per l'effettiva parità  di trattamento, nel rispetto delle peculiarità  femminili che si riflettono costantemente anche nel lavoro. Questo principio ha superato il limite del generico richiamo all'uguaglianza che pure era presente nel procedente Decreto Legislativo n. 626/94, da realizzarsi attraverso la mera eliminazione delle differenze.

L'art 28 del decreto legislativo 81/08, superando l'idea secondo la quale la tutela del lavoro femminile dovesse essere circoscritta al solo evento legato alla gravidanza, stabilisce, per la prima volta, che per quanto riguarda la valutazione dei rischi sul lavoro, dove esistere l'obbligo di valutare quelli connessi al genere, comprendendo tutti i fattori di rischio: chimico, fisico, biologico, organizzativo, nonché quello legato alle caratteristiche della popolazione e della tipologia del rapporto di lavoro. L'art 40, dello stesso Decreto Legislativo, nel ribadire il concetto, obbliga il medico competente a trasmettere ai servizi delle Aziende USL, competenti per territorio, le informazioni relative ai dati sanitari e di rischio dei lavoratori sottoposti a sorveglianza sanitaria, evidenziando le differenze di genere.

Tuttavia, queste norme sono ben lungi dall'essere diventate una prassi nel denunciare gli infortuni e tanto meno nel fare emergere le patologie da lavoro che continuano a rappresentare una realtà  sommersa, fortemente sottostimata. Il quadro di insieme, che emerge ancora una volta anche dall'indagine della Cgil di Padova, conferma quanto si sia ben lontani dall'effettiva parità ; e come tutto ciò richiami la necessità  di un impegno più forte da parte del sindacato nel cercare di porre in essere azioni concrete che contribuiscano a rimuovere le cause di tante, troppe malattie professionali.

L'Inca rappresenta un punto di osservazione privilegiato perché, con il suo quotidiano lavoro di tutela individuale, entra in contatto diretto con una molteplicità  di situazioni specifiche, che possono estendere la conoscenza delle reali condizioni di lavoro, su cui si può e si deve agire per migliorare la salute e la sicurezza dentro le aziende.

L'azione combinata della Cgil e dell'Inca può aiutare a far crescere la consapevolezza tra le stesse lavoratrici sui rischi professionali, e contemporaneamente, aumentare la capacità  di rappresentanza del nostro sindacato.

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