Cadute dall’ alto

Cadute dall' altoRegione Umbria” Parere favorevole sul regolamento di attuazione della legge 16/2013,” Cadute dall' alto

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La Terza commissione consiliare ha dato parere favorevole al regolamento di attuazione della legge “16/2013” (Norme in materia di prevenzione delle cadute dall'alto), riguardante lo svolgimento di attività  in quota nell'ambito dell'edilizia. Voto contrario del consigliere Raffaele Nevi (FI), che in”  precedenza aveva presentato una proposta di ulteriore semplificazione degli adempimenti, da lui giudicati “eccessivi e troppo onerosi”. Il presidente della Commissione Massimo Buconi ha messo ai voti la proposta di Nevi, accolta solo dal consigliere Gianluca Cirignoni (UP-Ncd). Questàultimo si è poi astenuto sul parere favorevole.

Il Regolamento riguarda tutte le attività  in quota che si svolgono nel campo dell'edilizia, con l'obiettivo di tutelare sia il lavoratore che il committente facendo in modo che nel momento in cui si opera sulle coperture o su facciate particolari di un edificio come quelle continue, ventilate o ampiamente finestrate, siano stabilite a monte le modalità  con cui eseguire gli interventi e sia stabilita una procedura unica di affidamento da parte del committente privato all'impresa o al lavoratore autonomo che sale in quota. Il lavoratore deve essere informato dal committente sullo stato dei luoghi e deve risultare formato sui dispositivi in uso per prevenire la caduta; il committente deve informare e avere un'attestazione dalla quale risulti che abbia provveduto a quanto doveva.

Le contrarietà  emerse in sede di discussione sono state proprio sull'elaborato tecnico da realizzare: secondo Nevi si verifica un “appesantimento burocratico”, perché “vi saranno adempimenti da formulare anche per lavori semplici, i costi aumenteranno e si configurano pesanti responsabilità  in capo a chi sarà  il responsabile tecnico di un dato progetto”.

L'assessore regionale Stefano Vinti ha replicato che l'elaborato è previsto proprio dalla legge 16, non è obbligatorio per tutti i lavori da fare sul tetto ma il committente dovrà  avere comunque una liberatoria firmata dalla persona che salirà  in quota con cui conferma di essere stata formata adeguatamente per fare questo tipo di lavoro, “che è causa del 30 per cento delle morti sul lavoro – ha ricordato Vinti – per cui si rendono necessari più impegno e responsabilità “.” 

Fonte Regione Umbria consiglio regionale

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