Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo

ricorrenza della terribile sciagura di MarcinelleNella triste ricorrenza della terribile sciagura di Marcinelle, sentimenti di commossa e sincera partecipazione a quanti con la loro presenza oggi testimoniano imperituro affetto verso i numerosi minatori, italiani e non, che persero la vita al Bois du Cazier 58 anni fa”, inizia così il messaggio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per il 58″° anniversario di quel drammatico evento.

“Il tempo trascorso non attenua il ricordo di una tragedia simbolo del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. Essa costituisce tuttora motivo di riflessione sui pressanti temi dell'integrazione degli immigrati e della sicurezza sul luogo del lavoro, nonché forte sprone a perseguire questi obiettivi con il massimo impegno delle istituzioni italiane ed europee e di tutte le forze sociali. In memoria di quel funesto giorno di cinquantotto anni fa, rivolgo il mio pensiero di solidarieta' e vicinanza ai familiari delle vittime della tragedia del Bois du Cazier e di ogni altra nella quale sono drammaticamente periti nostri connazionali”.
Per il Presidente del Piemonte, sergio Chiamparino, occorre “mantenere alta l'attenzione su un tema cruciale e ancora non totalmente risolto come quello della sicurezza sui luoghi di lavoro”. Nella 'Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo', istituita in memoria della tragedia di Marcinelle, l'incendio che la mattina dell'8 agosto 1956 causò la morte di 262 lavoratori italiani della miniera di carbone Bois du Cazier, il presidente Chiamparino ha voluto cogliere anche l'occasione per ribadire “la volontà  della Regione Piemonte di lavorare per assicurare a ogni cittadino la possibilità  di trovare nel proprio Paese le opportunità  di una vita dignitosa e all'altezza delle proprie capacita' e aspirazioni”.

” Sono d'accordo con il presidente Napolitano: la tragedia di Marcinelle “costituisce tuttora motivo di riflessione sui pressanti temi dell'integrazione degli immigrati e della sicurezza sul luogo del lavoro, nonché forte sprone a perseguire questi obiettivi”, ha affermato il Presidente del Veneto, Luca Zaia. “I Veneti sono stati, spesso loro malgrado, tra i principali protagonisti della storia dell'emigrazione italiana. Ma hanno portato benessere e dignità  laddove si sono creati una nuova vita. Non hanno ricambiato chi li ha ospitati riempiendo le loro galere”. Il presidente Luca Zaia, , simbolo del sacrificio dell'emigrazione italiana, ricorda le vittime originarie del Veneto: Dino Della Vecchia di Sedico, Giuseppe Polese di Cimadolmo, Mario Piccin di Codognè, Guerrino Casanova di Montebelluna, Giuseppe Corso di Montorio veronese. “Li ricordo perché non dobbiamo dimenticare il tributo pagato alla necessità  di lasciare la terra d'origine – aggiunge Zaia- e perché sono tra i tanti esempi di una emigrazione che cerca l'integrazione lavorando e rispettando chi l'accoglie, senza per questo cancellare le proprie radici”. “Fu una delle più grandi tragedie del lavoro in Europa, che Napolitano ricorda come “simbolo del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”. Ma il Veneto della nostra emigrazione e quello di oggi – dice ancora Zaia – sono accomunati da una storica e salda cultura del rispetto, del lavoro e della voglia di impresa. Sono valori che”  non abbiamo perso, e che oggi si traducono nella migliore integrazione del nostro Paese con quanti, da aree del mondo meno fortunate di ogni continente, vengono da noi alla ricerca di migliori condizioni di vita, di sicurezza, di occupazione e reddito. Ma accoglienza non è miope o, peggio, burocratica tolleranza: deve essere rispetto della storia e della cultura del territorio che riceve – conclude Zaia – per costruire un futuro di sviluppo assieme in una integrazione che non può essere sopruso o delinquenza.

Il Presidente della Regione Valle d'Aosta Augusto Rollandin ha”  dichiarato che “la tragedia di Marcinelle, avvenuta l'8 agosto del 1956, è diventata nel tempo un simbolo importante non solo della storia dell'emigrazione italiana, ma anche del processo di integrazione europea. Quella immane tragedia, infatti, diede all'Europa, che muoveva allora i primi passi, una spinta importante verso l'affermazione dei diritti dei lavoratori, a partire dalla sicurezza, portando alla costruzione di uno Stato sociale inclusivo e avanzato. Abbiamo quindi il dovere di rammentare il sacrificio che gli emigranti italiani hanno compiuto per consentire il progresso in materia di difesa dei diritti dei lavoratori e di sicurezza sul lavoro.”  La vicenda di Marcinelle – ha concluso Rollandin – deve incoraggiare tutti noi a continuare con determinazione sul sentiero dell'Europa unita, patria comune, terra condivisa in cui possano prevalere i valori della solidarietà , della giustizia, dello sviluppo e della tolleranza”.

fonte regione.it

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