Appalti pubblici: Patti d’integrità contro la corruzione
Nel settore dei contratti pubblici la domanda complessiva attivata nel primo semestre del 2009 è cresciuta del 6,3% passando in termini assoluti da 35 a oltre 37 milioni di euro. E' ciò che emerge dal Rapporto trimestrale curato dall'Autorità di vigilanza dei contratti pubblici diffuso il 9 ottobre scorso. L'apertura del mercato alla concorrenza impone però un sistema di regole in grado di assicurare pubblicità alle gare e la più ampia partecipazione tra imprese poste su un piano di parità . Per questo motivo, è stata rilanciata la Rete europea degli appalti pubblici in occasione di una conferenza internazionale che si è tenuta a Roma la scorsa settimana. Inoltre per migliorare l'efficienza delle amministrazioni nella gestione degli appalti è ora a disposizione di tutti i Comuni italiani il Patto d'integrità , una best practice già adottata dai comuni di Milano e Torino. Dopo il protocollo recentemente firmato con l'Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici per lavori, forniture e servizi nel settore dell'ITC, è questo il secondo passaggio della strategia avviata con la ratifica della Convenzione ONU sulla corruzione e l'individuazione dell'Autorità Nazionale Anticorruzione nel Dipartimento della Funzione Pubblica.Obiettivo è quello di migliorare la trasparenza e quindi l'efficienza del “sistema appalti”, ridurre i costi, accrescendo la trasparenza del trattamento dei fascicoli di gara. (fonte www.governo.it) Patti integrità
Per migliorare l'efficienza delle amministrazioni nella gestione degli appalti è ora a disposizione di tutti i Comuni italiani il patto d'integrità , una best practice in materia di trasparenza e prevenzione della corruzione già adottata dalle città di Torino e Milano.Il Ministro Renato Brunetta, il Presidente dell'ANCI Sergio Chiamparino e la Presidente di Transparency International Italia Maria Teresa Brassiolo hanno infatti sottoscritto il 10 ottobre scorso un protocollo d'intesa per l'adozione e la diffusione dei “Patti d'integrità “. I “Patti d'integrità ” mirano a garantire la leale concorrenza e le pari opportunità di successo a tutti i partecipanti alle gare in fase concorsuale e una corretta e trasparente esecuzione del contratto assegnato nella fase contrattuale successiva: tale Patto, recepito tramite l'inclusione di clausole negli avvisi e nei bandi di gara, viene infatti sottoscritto dalle imprese partecipanti (pena l'esclusione dalla gara) e stabilisce la reciproca, formale obbligazione di conformare i propri comportamenti ai principi di lealtà , trasparenza, correttezza nonché l'espresso impegno anticorruzione di non offrire, accettare o richiedere somme di denaro o qualsiasi altra ricompensa, vantaggio o beneficio, sia direttamente che indirettamente. Di fatto, l'impresa partecipante con la sottoscrizione del Patto d'integrità accetta le regole tese a rafforzare l'osservanza di comportamenti già doverosi per coloro che sono ammessi a partecipare alla gara, e che potrebbero essere sintetizzati nel principio di non compiere atti limitativi o distorsivi della concorrenza. Nel caso di mancato rispetto degli impegni assunti con la sottoscrizione, il concorrente accetta che possano essergli applicate specifiche sanzioni, oltre alla conseguenza, ordinaria a tutte le procedure concorsuali, della estromissione dalla gara. La Stazione appaltante dal canto suo si impegna a rendere pubblici i dati più rilevanti riguardanti la gara, permettendo ad ogni impresa costruttrice, fornitore e operatore economico di conoscere e verificare gli aspetti tecnici dell'opera da realizzare. Fonte: ministro per l'amministrazione pubblica e l'innovazione
Rete europea per gli appalti pubblici, prima conferenza internazionale
La domanda delle pubbliche amministrazioni di beni, servizi e lavori ha un impatto rilevante sull'economia e una apertura del mercato degli appalti pubblici alla concorrenza presuppone un sistema di regole capace di assicurare il massimo grado di pubblicità delle gare e la più ampia partecipazione tra imprese poste su un piano di parità . E' in questo quadro che si è svolta a Roma la prima conferenza internazionale promossa dalla Presidenza italiana del Public Procurement Network (PPN), la Rete Europea per gli Appalti Pubblici.La conferenza dal titolo “Il ruolo degli appalti pubblici in Europa nell'attuale contesto economico”, è stata organizzata dall'Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici e dal Dipartimento Politiche Comunitarie, Presidenza del Consiglio dei Ministri ed ha visto la partecipazione di 28 delegazioni dei governi dei Paesi componenti il PPN e di quelle in rappresentanza della Banca Europea per la Ricostruzione e Sviluppo e dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico. Nei prossimi mesi sarà lanciato uno studio comparato per identificare esattamente, Paese per Paese, strutture di riferimento, quadro normativo e relative procedure. Fonte: Politiche comunitarie