Lavori elettrici in alta tensione

manutenzione o verifiche sistemi elettrici di impianti a tensione > 1000 V e lavoratori che svolgono la propria attività  nei pressi di tali impianti

” Lavori elettrici in alta tensione

Il Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro (d.lgs. 81/2008 e s.m.i.) dedica un intero “Capo” (il III del Titolo III) all'attenzione che il datore di lavoro deve dedicare alla riduzione del possibile rischio elettrico.
Per la maggior parte dei lavoratori il rischio elettrico è qualcosa a cui sono esposti solo a seguito del venir meno delle barriere di sicurezza di cui sono stati dotati in fase realizzativa gli impianti o le apparecchiature, pertanto solo a seguito di un'errata realizzazione o di incuria nell'uso.
Vi sono invece lavoratori, come quelli che si occupano dell'esercizio, della manutenzione o delle verifiche dei sistemi elettrici, che hanno particolarmente a che fare con il rischio elettrico durante l'attività  lavorativa.
Alcuni lavoratori, infine, svolgono la propria attività  lavorativa nei pressi di impianti elettrici, pur non avendo direttamente a che fare con essi, ad esempio per la potatura di piante o per attività  in cantieri che si sviluppano nei pressi di elettrodotti.
Con la pubblicazione del d.lgs. 81/2008 e delle norme CEI 11-15 e CEI 11-27, IV Edizione, e con il recepimento della norma En 50110-1:2013, sono a disposizione dei datori di lavoro tutte le disposizioni legislative e normative da mettere in atto per ridurre il rischio nei lavori con rischio elettrico. L'Inail ha preso parte all'evoluzione della normativa e svolge attività  di ricerca e di formazione sulla valutazione del rischio anche in tale campo. Il presente lavoro ha lo scopo di presentare le disposizioni legislative e normative per i lavori in alta tensione o in prossimità  di parti attive in alta tensione.

Il Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro (d.lgs. 81/2008 e s.m.i. nel seguito indicato semplicemente come “d.lgs. 81/2008” o come “Testo Unico”) dedica il Capo III del Titolo III agli elementi di cui il datore di lavoro deve tener conto per ridurre il rischio di natura elettrica.
Per la maggior parte dei lavoratori il rischio elettrico è il rischio a cui sono esposti a seguito del venir meno delle barriere di sicurezza di cui sono stati dotati gli impianti o le apparecchiature, pertanto solo a seguito di un'errata realizzazione o di incuria nell'uso.
Altri lavoratori, invece, sono esposti a tale rischio poiché svolgono la propria attività  lavorativa sugli impianti elettrici stessi, ad esempio per l'esercizio, le verifiche o la manutenzione; ulteriori lavoratori, infine, sono esposti a causa di una attività  lavorativa svolta nei pressi di impianti elettrici, come ad esempio la potatura di piante o altre attività  nei cantieri edili in presenza di linee elettriche aeree. Quando un lavoro comporta un rischio elettrico? Quali procedure e accorgimenti devono essere adottati in presenza di rischio elettrico? Quando si ha un lavoro sotto tensione ai sensi dell'art. 82 del Testo Unico? Chi può eseguire lavori sotto tensione?
Per la risposta a questi e ad altri quesiti ad essi collegati il Testo Unico fornisce alcune indicazioni e rimanda per ulteriori particolari alle norme tecniche pertinenti. La norma tecnica internazionale che disciplina i lavori elettrici è la norma CEI En 50110-1:2013.
Le norme tecniche nazionali che disciplinano i lavori elettrici sono la norma CEI 11-27 (di cui a gennaio 2014 è stata pubblicata la IV edizione per allinearla alla norma internazionale) e la norma CEI 11-15 (specifica per i lavori in alta e media tensione).

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