IL RISCHIO DA TEMPERATURE ELEVATE NEI CANTIERI EDILI
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IL RISCHIO DA TEMPERATURE ELEVATE NEI CANTIERI EDILI
Secondo gli scenari previsti dall'IPCC [Comitato Intergovernativo per lo studio dei Cambiamenti Climatici] il trend delle emissioni in continua crescita ed altri fattori potrebbe portare a fine secolo un riscaldamento della superficie terrestre di circa 4 gradi, rispetto ai livelli attuali. In Italia negli ultimi decenni si conferma un costante aumento delle temperature estive, e secondo le previsioni sarà sempre più probabile osservare condizioni estreme (le ondate di calore). I fattori climatici e la salute umana sono strettamente interconnessi attraverso vari e complessi meccanismi. Nei Paesi industrializzati, uno dei principali rischi per la salute associato ai cambiamenti climatici è rappresentato dall'aumento della frequenza e dell'intensità di episodi di ondate di calore che, insieme al progressivo invecchiamento della popolazione, anche lavorativa; aumenteranno il carico di decessi e di patologie nelle fasce più vulnerabili, soprattutto nelle grandi aree urbane. Numerosi studi epidemiologici hanno evidenziato un aumento della mortalità nella popolazione generale durante le ondate di calore, con un impatto maggiore in particolari sottogruppi caratterizzati dalla presenza di alcune caratteristiche individuali che ne aumentano la suscettibilità agli effetti del caldo (persone sole, di età maggiore di 75 anni, affette da malattie croniche, con disabilità funzionale e che vivono in aree urbane con basso livello socio-economico).
Esiste dunque la necessità di pianificare e predisporre adeguate linee di azione per la prevenzione e il contenimento dei danni alla salute, ponendo una particolare attenzione ai sottogruppi più a rischio. à disponibile una grande quantità di evidenze scientifiche relative all'impatto sulla salute delle variazioni di temperatura, soprattutto durante le ondate di calore Le variazioni di temperatura dell'ambiente esterno determinano effetti a breve termine sulla salute delle popolazioni esposte in termini di incrementi della mortalità .
Tale effetto si verifica al di sopra di un valore di temperatura definito “valore soglia”, che è specifico per ogni popolazione, ed è funzione del suo livello di suscettibilità e della sua capacità di adattamento alle condizioni climatiche locali. Gli studi di serie temporale hanno evidenziato che la funzione che lega temperatura e mortalità giornaliera è non lineare, ma a forma di “«J”» o di “«V”», dove il minimo della mortalità si osserva a temperature moderate, mentre incrementi della mortalità giornaliera si osservano quando le temperature aumentano e diminuiscono rispetto al valore minimo di mortalità definito “«punto di svolta”» o “«valore soglia”». Una delle prime ondate di calore descritte nel nostro Paese è quella verificatasi a Roma nell'estate del 1983 con temperature massime al di sopra delle medie stagionali e notevole aumento della mortalità totale e della mortalità per cause cardiovascolari rispetto all'anno precedente. Numerosi studi successivi hanno confermato che le temperature elevate hanno un effetto a breve termine sulla mortalità con picchi caratterizzati da un tempo di latenza molto breve, di 1-2 giorni, dal picco osservato di temperatura. È interessante notare come l'impatto delle ondate di calore dipende anche dal particolare contesto geografico ed è maggiore là dove le condizioni sperimentate dalla popolazione deviano in maniera rilevante da quelle abituali. Recenti studi evidenziano che nel corso di un'ondata di calore il rischio di mortalità è funzione di alcuni parametri climatici: temperatura massima, temperatura minima e umidità relativa.
RISCHIO DA TEMPERATURE ELEVATE NEI CANTIERI EDILI
Rischio temperature elevate nei cantieri edili: linee guida estate 2016