Eurobarometro la qualità del lavoro
“Proteggere e promuovere le condizioni di lavoro nell'UE significa prenderci cura del nostro capitale umano. Abbiamo un notevole patrimonio in termini di normative e politiche intese a garantire buone condizioni di lavoro che consentono di conseguire elevati livelli di soddisfazione tra i lavoratori europei. Ma si teme anche, e si tratta di un rischio reale, che le condizioni di lavoro risentiranno della crisi economica. Insieme con gli Stati membri e le organizzazioni di lavoratori e datori di lavoro dobbiamo rinnovare i nostri sforzi per mantenere e migliorare le condizioni di lavoro”, ha commentato Là¡szlà³ Andor, Commissario UE per l'Occupazione, gli affari sociali e l'inclusione.
Dall'indagine Eurobarometro, effettuata nei 28 Stati membri, emerge che:
” ” ” oltre l'80% degli intervistati in Danimarca, Lussemburgo, Finlandia e Paesi Bassi considera soddisfacenti le condizioni di lavoro nel proprio paese. A livello dei singoli lavoratori, la Danimarca occupa nuovamente il primo posto, con il 94% dei lavoratori soddisfatto delle proprie condizioni di lavoro; Austria e Belgio sono secondi in graduatoria con 9 lavoratori su 10 soddisfatti, seguiti a ruota da Finlandia (89%), Regno Unito ed Estonia (88% in entrambi i paesi);
” ” ” all'estremo opposto, la Grecia ha registrato il grado di soddisfazione più basso a livello nazionale (16%) ed è l'unico paese in cui meno della metà degli intervistati è soddisfatto delle proprie condizioni di lavoro attuali (38%);
” ” ” in misura minore, il grado di soddisfazione a livello nazionale risulta basso in Croazia (18%), Spagna (20%), Italia (25%), Bulgaria (31%), Slovenia, Portogallo e Romania (32% in ciascun paese), ma anche in Slovacchia (36%) e in Polonia (38%).
Tali livelli di soddisfazione divergenti sono imputabili a svariati fattori: il contesto socio-economico influenzato dalla crisi, ma anche caratteristiche di natura più strutturale, quali il dialogo sociale, le politiche sociali e il diritto del lavoro, che possono rivelarsi più o meno solide a seconda delle situazioni nazionali nell'UE.
Altri risultati importanti dell'indagine indicano che ci sono margini di miglioramento, in particolare per quanto riguarda i seguenti settori:
” ” ” diversi dati tendono a confermare un aumento dell'intensità del lavoro. Lo stress risulta chiaramente il più importante rischio percepito durante il lavoro (per il 53% dei lavoratori intervistati). Inoltre, l'insoddisfazione legata al carico e ai ritmi di lavoro e alle lunghe giornate lavorative (oltre 13 ore) è più diffusa di altri problemi, come la mancanza di interesse per le mansioni o i periodi di riposo a cadenza settimanale o annuale insufficienti;
” ” ” per quanto riguarda l'organizzazione del lavoro, in termini di equilibrio tra vita professionale e vita privata, il 40% degli intervistati sostiene di non avere la possibilità di optare per regimi di lavoro flessibili;
” ” ” in materia di salute e sicurezza sul lavoro, meno di un lavoratore su tre ha dichiarato che sul proprio luogo di lavoro sono applicate misure per affrontare i rischi emergenti (ad esempio quelli causati dalle nanotecnologie o dalle biotecnologie), o destinate ai lavoratori più anziani e con malattie croniche. Insieme con lo stress, la scarsa ergonomia è percepita come uno dei principali rischi sul luogo di lavoro: il 28% degli intervistati considera i movimenti ripetitivi e le posizioni faticose o dolorose tra i principali rischi per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro, mentre il 24% fa riferimento al sollevamento, al trasporto o alla movimentazione dei carichi su base giornaliera.
Imminente convegno dell'UE in materia di condizioni di lavoro
Al convegno che si è tenuto il 28 aprile con circa 300 soggetti interessati. Cinque workshop consentiranno di discutere in maniera approfondita questioni legate alla salute e alla sicurezza sul lavoro, alla ristrutturazione, alla conciliazione tra vita professionale e vita privata, ai tirocini e alla dimensione internazionale dell'azione dell'UE in materia di condizioni di lavoro.
I sindacati, le organizzazioni dei datori di lavoro e i responsabili politici, sia a livello europeo che nazionale, sono invitati a riflettere e ad adottare iniziative comuni volte a sostenere le condizioni di lavoro e la qualità dei posti di lavoro, fattori essenziali per raggiungere gli obiettivi della strategia Europa 2020. Buone condizioni di lavoro, incluso un ambiente sano e sicuro, sono spesso associate ad elevati livelli di motivazione dei lavoratori, creatività e impegno, che conducono in ultima analisi ad una maggiore produttività .
Contesto
L'indagine è stata condotta nei 28 Stati membri tra il 3 e il 5 aprile 2014. 26 571 persone di diverse estrazione sociale e demografica sono state intervistate per telefono (fisso e cellulare) nella propria lingua madre.
Ai fini di questa indagine Eurobarometro, le condizioni di lavoro sono state definite in termini di orario di lavoro, organizzazione del lavoro, salute e sicurezza sul luogo di lavoro, rappresentanza dei lavoratori e rapporto con il datore di lavoro.
La strategia Europa 2020 fissa obiettivi ambiziosi per aumentare l'occupazione e ridurre la povertà . Il semestre europeo, il pacchetto occupazione e il pacchetto di investimenti sociali contribuiscono tutti ad affrontare in maniera sistematica e dalla prospettiva dell'interesse paneuropeo l'evolversi delle sfide sociali e in materia di occupazione.
L'UE ricorre ad un insieme di politiche e di normative che mirano a sostenere migliori condizioni di lavoro nel suo territorio, comprese norme minime in materia di diritto del lavoro e di salute e sicurezza sul lavoro. Lo scorso anno la Commissione europea ha inoltre proposto due quadri di qualità per il settore delle ristrutturazioni” e per i tirocini. Questàultimo è stato adottato dal Consiglio dei ministri nel marzo 2014.
Il 7 aprile 2014, l'Agenzia europea per la salute la sicurezza sul lavoro (EU-OSHA) ha inaugurato la campagna di sensibilizzazione intitolata “Healthy Workplaces Manage Stress” (“Ambienti di lavoro sani e sicuri per la gestione dello stress”) sui rischi psicologici, fisici e sociali connessi allo stress sul luogo di lavoro.