Situazioni sui cantieri Sbagliato – giusto

Situazioni sui cantieri Sbagliato – giusto. Memorandum, PDF. SUVA 2024

Descrizione

Se si guarda la statistica degli infortuni, si nota che la scarsa consapevolezza in tema di sicurezza sui cantieri è sempre all’ordine del giorno.

«Piccoli dettagli» come un casco mancate, un fissaggio inadeguato del ponteggio, un’apertura nel pavimento non coperta possono spesso avere gravi conseguenze.

Le figure maggiormente colpite sono gli apprendisti, i giovani lavoratori, gli ausiliari e il personale temporaneo.

Voi lo sapete meglio di chiunque altro: il cantiere non è solo un luogo caratterizzato da numerosi pericoli, ma è altamente frequentato anche da persone con conoscenze linguistiche inadeguate. Pertanto vi mettiamo a disposizione un opuscolo senza descrizioni. Infatti, è noto che un’immagine vale più di mille parole.

L’opuscolo:

  • contiene più di cento illustrazioni
  • mostra le situazioni che causano infortuni più frequentemente
  • contrappone i comportamenti giusti a quelli sbagliati con immagini

Distribuite la pubblicazione al vostro personale. Se date maggiore importanza a determinati aspetti, abbinate la consegna dell’opuscolo illustrato a una breve istruzione. E fate capire al vostro team che il cantiere può diventare più sicuro solo se tutti si impegnano per migliorare la sicurezza.

Situazioni sui cantieri Sbagliato - giusto. Memorandum, PDF. SUVA 2024
download Situazioni sui cantieri

Spesso si parla di sicurezza nei cantieri, facendo riferimento alla necessità di garantire elevati livelli di prevenzione e protezione in un ambiente di lavoro caratterizzato da un’alta incidenza infortunistica, spesso con eventi anche gravi o mortali.

Il cantiere è un luogo di lavoro caratterizzato sempre da una evoluzione nel tempo delle caratteristiche dell’ambiente e delle lavorazioni svolte.

A questo contesto, che determina una maggiore difficoltà nel definire e mantenere le corrette procedure di lavoro in sicurezza, si aggiunge che spesso le attività svolte sono caratterizzate da rilevanti rischi di infortunio (si pensi ai lavori in quota, scavi, sollevamento e movimentazione di carichi).

Garantire la sicurezza nei cantieri è pertanto una sfida che coinvolge competenza, professionalità ed esperienza di tutte le figure che operano in tali contesti.

Vivere il cantiere

“Vivere il cantiere”, prevenire gli infortuni tra i banchi di scuola

Il progetto mira alla prevenzione e alla riduzione degli infortuni sul lavoro a partire da interventi formativi negli Istituti tecnici della provincia di Livorno

Vivere il cantiere

A partire dal 26 febbraio 2024 prende il via l’edizione livornese del progetto “Vivere il cantiere e impararlo a scuola”, che ha l’obiettivo di diffondere la cultura della salute e della sicurezza a partire dai banchi di scuola. Rivolto alle classi del triennio degli Istituti tecnici della provincia toscana, il progetto offre agli studenti coinvolti le nozioni di base del lavoro in cantiere, attraverso moduli di apprendimento che abbinano lezioni teoriche ad esperienze sul campo sotto la guida di esperti formatori del settore delle costruzioni.

Un percorso formativo che integra lezioni teoriche ed esperienze pratiche.

Il progetto, che ha riscosso ottimi risultati nelle precedenti edizioni realizzate nella provincia di Pisa, è finalizzato a perseguire gli obiettivi legati alla prevenzione degli infortuni sul lavoro a partire dal mondo scolastico. L’iniziativa prevede un percorso didattico, della durata di 16 ore e riconosciuto come formazione “primo ingresso”, che si prefigge di fornire agli studenti un importante prerequisito per futuri sbocchi lavorativi, inclusi i percorsi di alternanza scuola-lavoro in aziende individuate dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance).

Una rete territoriale per la promozione di una cultura della sicurezza.

Con il coinvolgimento di Inail sede di Livorno, Azienda sanitaria locale, Ente unico livornese scuola edile – Comitato paritetico territoriale (Cpt) e Ance Livorno, l’iniziativa promuove una diffusa cultura della salute e sicurezza nei cantieri, offrendo formazione e addestramento agli studenti che si preparano al loro primo ingresso nel mondo del lavoro nel settore edile.
Fonte INAIL

MATERIALI DI RIPORTO BONIFICA

MATERIALI DI RIPORTO ALL’INTERNO DEI SITI OGGETTO DI PROCEDIMENTO DI BONIFICA. Indicazioni per l’applicazione dell’analisi di rischio ai materiali di riporto all’interno dei siti oggetto di procedimento di bonifica. Appendice alle LG SNPA n.46/2023

Linee Guida SNPA n. 46bis/2023 – ISBN: 978-88-448-1196-9

L’Appendice alle Linee Guida SNPA 46/2023 “Linee Guida per la gestione dei materiali di riporto (MdR) nei siti oggetto di procedimento di bonifica” propone una procedura da applicare nell’immediato per l’analisi di rischio sito-specifica ai materiali di riporto nell’ambito dei procedimenti di bonifica di cui alla Parte Quarta, Titolo V del D.Lgs. 152/06.

L’Appendice propone per i materiali di riporto una valutazione distinta rispetto alle altre matrici ambientali, utilizzando parte dei parametri e della modellistica prevista dal Manuale APAT “Criteri metodologici per l’applicazione dell’analisi assoluta di rischio ai siti contaminati” del 2008.

La procedura proposta prevede l’applicazione dell’ Analisi di Rischio in modalità diretta, ossia la stima del rischio associato alle concentrazioni riscontrate nella matrice solida e/o nell’eluato. Vengono comunque proposti anche dei criteri per la definizione delle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR) applicabili a tali materiali nel caso di interventi di bonifica.



Il Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) è operativo dal 14 gennaio 2017, data di entrata in vigore della legge 28 giugno 2016, n. 132 di “Istituzione del Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente e disciplina dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale” (ISPRA).

Il SNPA è composto dall’ISPRA, ente pubblico nazionale di ricerca che ne coordina le attività, e dalle agenzie per la protezione dell’ambiente delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano.

SICUREZZA E AFFIDABILITÀ DELLE ATTREZZATURE

SAFAP 2023. SICUREZZA E AFFIDABILITÀ DELLE ATTREZZATURE A PRESSIONE E DEGLI IMPIANTI DI PROCESSO. Atti di Convegno  2023.

Brescia – 22, 23 e 24 novembre 2023

La spinta all’utilizzo di tutte le fonti rinnovabili per alimentare anche gli impianti industriali ha accelerato la ricerca e l’utilizzo di nuove tecnologie destinate a capitalizzare al meglio le fonti naturali con il conseguente aumento dei rendimenti energetici.

In questo contesto molti impianti esistenti adibiti alla generazione e distribuzione del calore per i diversi processi industriali sono stati oggetto di operazioni di revamping e implementazione, con il conseguente miglioramento sia in termini di rese energetiche e sia in termini di abbattimento delle emissioni inquinanti.

Prendendo spunto da un caso reale di recente installazione, nella memoria si sono esaminati gli aspetti afferenti sia la sfera della costruzione e sia della gestione dell’esercizio di un impianto di acqua surriscaldata realizzato per implementare gli impianti di acqua calda e di vapore di uno stabilimento produttivo di bevande.

Un aspetto che sicuramente emerge dallo studio è un ritardo normativo, che in futuro ci si auspica di colmare. Tale ritardo porta da una parte ad una limitazione dello sfruttamento delle potenzialità tecnologiche-ambientali degli impianti e dall’altro a non poter utilizzare strumentazione atta ad innalzare i livelli di sicurezza degli stessi.

In definitiva è risultato quasi doveroso attenzionare le criticità emerse e rubricare una serie di proposte di carattere tecnico/normativo, senza tuttavia alterare lo status attuale dei riferimenti legislativi che seppur modificati ed integrati nel tempo, fanno chiaro riferimento a fonti energetiche di tipo fossile.

SAFAP 2023. SICUREZZA E AFFIDABILITÀ DELLE ATTREZZATURE A PRESSIONE E DEGLI IMPIANTI DI PROCESSO. Atti di Convegno  2023.
download

Buone pratiche in edilizia

Concorso “Buone pratiche in edilizia” – seconda edizione. INAIL 2023. È indetta per l’anno 2023 la seconda edizione del concorso nazionale “Archivio delle buone pratiche per la salute e sicurezza sul lavoro nei cantieri temporanei o mobili”, volto a creare e diffondere un archivio di buone pratiche di facile consultazione e semplice applicazione.

Finalità

Il concorso intende implementare l’archivio di buone pratiche e soluzioni per la sicurezza nei cantieri edili, che sia in grado di favorire la diffusione di soluzioni innovative volte a garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Chi può partecipare

Possono presentare la propria candidatura tutte le imprese che operano nel settore delle costruzioni, i coordinatori per la progettazione ed esecuzione lavori e i professionisti, in forma singola o associata, iscritti agli albi professionali afferenti al settore delle costruzioni e gli Enti pubblici e Organismi Paritetici del settore delle costruzioni.

Iscrizione, modulistica e caricamento buona pratica

La presentazione delle domande può essere inoltrata tramite la procedura telematica, previa autenticazione con SPID, CIE, CNS, attraverso la compilazione di 3 step:

  1. scheda di iscrizione
  2. caricamento modulistica
  3. scheda tecnica e caricamento progetto

Modalità di invio degli elaborati

La procedura telematica per l’inoltro delle domande di partecipazione è disponibile dalle ore 12:00 del 5 settembre 2023 fino alle ore 18:00 del 5 dicembre 2023.
Ogni partecipante può presentare una sola proposta. Nel caso di pluralità di invii dello stesso modulo di iscrizione, è preso in considerazione esclusivamente l’ultimo inoltrato.

I premi

Sono premiate, per ogni categoria, le prime tre buone pratiche valutate migliori, scelte tra una rosa di finalisti, come da proposta del Comitato tecnico scientifico.
I premi, che consistono in € 5.000 per il primo classificato, € 2.000 per il secondo classificato e € 1.000 per il terzo classificato, sono assegnati in funzione del punteggio ottenuto sulla base dei criteri di valutazione indicati nell’allegato al bando.
Eventuali menzioni d’onore sono assegnate a discrezione della giuria (art. 5 del regolamento).
La giuria può riservarsi di non assegnare uno o più premi.
Le buone pratiche premiate sono presentate nel corso di un evento dedicato.

Concorso "Buone pratiche in edilizia" - seconda edizione. INAIL 2023. È indetta per l’anno 2023 la seconda edizione del concorso nazionale

Protezione anticaduta

Lavorare sui tetti: come non cadere nel vuoto (protezione anticaduta). SUVA 2023

Che dobbiate eseguire lavori da copritetto, lattoniere o lavori edili in quota, la sicurezza è d’obbligo. Ma quando è necessaria una rete di sicurezza o un’imbracatura di sicurezza e quanto deve sporgere un ponteggio per facciate dal bordo del tetto?

La scheda informativa SUVA sulla protezione anticaduta per i lavori sui tetti vi informa sugli aspetti essenziali che devono essere presi in considerazione quando si pianificano e si eseguono lavori sul tetto.

Protezione collettiva

Le misure di protezione collettiva come i ponteggi sono sempre preferibili all’uso di misure individuali (imbracatura di sicurezza con i dispositivi di protezione individuale contro le cadute). La scheda informativa spiega come usare in modo sicuro le imbracature di sicurezza anche nei lavori di minor entità.

Priorità assoluta alla sicurezza.

Le cadute dall’alto hanno conseguenze gravi. Pertanto quando si lavora sui tetti è
importante adottare sempre le misure di sicurezza anticaduta richieste, anche quando si eseguono lavori di breve durata.

Sapete quali misure di protezione occorre adottare e quando?

Questo opuscolo contiene tutte le informazioni necessarie ed è rivolto ai copritetti, ai lattonieri e ad altre ditte che eseguono lavori sui tetti. Interessa però anche i progettisti che devono tenere in considerazione i requisiti di sicurezza già al momento della gara di appalto. Verificate puntualmente quali sono le misure da adottare per non cadere nel vuoto!

download Protezione anticaduta. Lavorare sui tetti: come non cadere nel vuoto (protezione anticaduta). Scarica documento. Protezione collettiva.
download

Pianificazione: predisporre sempre una protezione collettiva

Una «protezione collettiva» è un dispositivo di protezione che viene utilizzato da diverse persone (ad es. un ponteggio di facciata, una rete di sicurezza, una passerella ecc.).

Contro le cadute dall’alto bisogna preferire i dispositivi di protezione collettiva ai dispositivi di protezione individuale anticaduta (DPI anticaduta). In base alla situazione si possono attuare diverse misure.  Qualunque sia la soluzione scelta, deve essere corretta
dal punto di vista tecnico e offrire la protezione anticaduta necessaria.

Campagna nazionale di rafforzamento della formazione

Dall’Istituto oltre 10 milioni di euro per la realizzazione di interventi aggiuntivi rispetto a quelli previsti dalla normativa vigente, finalizzati alla promozione della consapevolezza dei rischi e all’adozione delle più corrette misure di prevenzione. Campagna nazionale di rafforzamento della formazione.

A beneficiarne saranno lavoratori e preposti impegnati nei cantieri del Pnrr.

Destinatari degli interventi formativi sono i lavoratori e i preposti dei contesti produttivi coinvolti nella realizzazione delle opere previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, come la costruzione di edifici, l’ingegneria civile e i lavori di costruzione specializzati. A garanzia della qualità e dell’uniformità territoriale, la formazione sarà effettuata da soggetti accreditati e affidata a docenti qualificati e dovrà essere caratterizzata da standard comuni in termini di obiettivi, contenuti, durata e metodologie, come precisato nel Catalogo degli interventi formativi.

Gli avvisi pubblici di finanziamento dovranno essere emanati entro il primo semestre 2024.

Nell’ambito dell’intesa, l’Inail metterà a disposizione 10.462.000 euro da ripartire tra le Regioni e le Province autonome che nel triennio 2023-2025 si renderanno disponibili ad attuare interventi aggiuntivi rispetto a quanto previsto dagli accordi Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, finalizzati alla promozione della consapevolezza dei rischi e all’adozione delle misure di prevenzione più corrette.

A questo scopo, le Regioni dovranno emanare appositi avvisi pubblici di finanziamento entro il primo semestre del prossimo anno. Le risorse dell’Istituto, ripartite con criteri omogenei basati sul numero degli addetti e sul rapporto di gravità degli infortuni nelle imprese del comparto di riferimento operanti sul territorio, saranno trasferite alle Regioni che aderiranno alla campagna dopo l’emanazione dei rispettivi avvisi pubblici.

Dispositivo:

 Il CdA delibera di approvare lo schema di Accordo quadro di collaborazione tra Inail e Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per la realizzazione di interventi formativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro nei contesti produttivi finanziati con le risorse del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) che, allegato, costituisce parte integrante della presente deliberazione.

download formazione Campagna nazionale. 10 milioni di euro per la realizzazione di interventi aggiuntivi rispetto a quelli previsti normativa vigente
download

Gli Avvisi pubblici emanati dalle Regioni sulla base dei requisiti previsti dal presente Accordo di collaborazione saranno attuati secondo le modalità di gestione e controllo delle risorse utilizzate dalle Regioni nei bandi già in essere sulla formazione continua (soggetti proponenti, UCS, flussi finanziari, controlli e modalità di rendicontazione, rinvio alla normativa aiuti di Stato).

Gli interventi formativi saranno erogati dalle Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano direttamente o attraverso soggetti accreditati secondo il vigente sistema di formazione professionale, in conformità al modello definito ai sensi dell’Accordo Stato-Regioni e Province Autonome del 20 marzo 2008 (Rep. Atti n. 84/CSR), e/o attraverso soggetti specificamente autorizzati in base alle disposizioni adottate da ciascuna Regione e Provincia Autonoma.

Destinatari degli interventi formativi sono i lavoratori e i preposti coinvolti nella realizzazione delle opere oggetto dei diversi cantieri interessati nella realizzazione di alcune attività ricomprese nel PNRR, che fanno riferimento ai Codici ATECO C23, C33, E, F41, F42 e F43.

I programmi formativi dovranno prevedere corsi di formazione così come declinati nel Catalogo degli interventi formativi di cui all’allegato 1 al presente Accordo, composto da specifici moduli aventi standard comuni in termini di obiettivi, contenuti, durata e metodologie, a garanzia di qualità e uniformità territoriale, e attraverso il ricorso a docenti qualificati.

Nell’ambito del procedimento di valutazione dei progetti formativi oggetto di finanziamento potranno essere coinvolti esperti Inail per un contributo di carattere tecnico specialistico.